Fusione Alstom-Bombardier: quali conseguenze per l'Italia?

- di: Daniele Minuti
 
La divisione trasporto ferroviario dell'azienda canadese Bombardier è da oggi ufficialmente stata acquisita dalla francese Alstom, dopo che l'accordo definitivo era stato completato lo scorso venerdì 29 gennaio, dando vita al secondo gruppo costruttore del settore al mondo dopo la cinese China Railway Rolling Stock Corporation.

La fusione fra la multinazionale transalpina e Bombardier Transportation è sicuramente un'operazione che avrà ripercussioni rilevanti all'interno delle due aziende, con il neonato gruppo che può vantare un fatturato aggregato di circa 15,7 miliardi di euro e un portafoglio ordini aggregato di 71,1 miliardi. Ma le conseguenze dell'affare potrebbero toccare anche l'Italia, ad esempio la posizione dei lavoratori in stabilimenti sul nostro territorio come quello di Bombardier situato a Vado Ligure.

La struttura in Provincia di Savona conta quasi 500 dipendenti e come riportato dal Sole 24 Ore, nemmeno sei mesi fa ha acquisito la commessa per la costruzione di motrici di ben 23 convogli Zefiro Hitachi che saranno poi utilizzati in Spagna. L’assessore allo sviluppo economico della regione Liguria, Andrea Benveduti, ha commentato: "Accogliamo con favore l'acquisizione di Bombardier da parte di Alstom ma serve un incontro al più presto con la presenza dei sindacati per chiarire la missione produttiva che il gruppo francese riserverà allo stabilimento di Vado Ligure. Sarebbe inaccettabile impoverire il tessuto produttivo della regione dopo anni di deindustrializzazione, la Regione vigilerà per fare in modo che questa sia un'occasione di rilancio ma vogliamo rassicurazioni sull'integrazione del sito con quello di Savigliano di Alstom".

Dal lato Alstom infatti, sono quasi 3.000 i lavoratori nello stivale del gruppo francese che è da anni leader nel mercato italiano per il settore ferroviario. In particolare lo stabilimento di Savigliano, in provincia di Cuneo, è strategicamente importante per Alstom venendo considerato uno dei centri di progettazione di maggior rilievo in tutto il Vecchio Continente.

Data quindi la presenza capillare delle due realtà in Italia, analisti e sindacati (oltre che ovviamente i lavoratori) sono molto attenti a come evolverà la situazione nella speranza che la nascita del nuovo colosso della produzione ferroviaria non danneggi lavoratori nel nostro paese.
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