Francia: Governo e giustizia mettono in pausa la rissa tra Veolia e Suez

- di: Jean Aroche
 
È dovuta intervenire la giustizia (ovvero il Tribunale commerciale di Nanterre, che ha emesso un provvedimento di sospensione) per mettere un freno alla bagarre scatenata dal tentativo di scalata di Veolia a Suez, con il lancio di una offerta pubblica di acquisto. Anche il Governo ha fatto sentire, forte e chiara, la sua voce affidandosi al peso "politico" del Ministro dell'Economia, Bruno Le Maire, che ha "caldamente" invitato Veolia e Suez a tornare al tavolo di discussione, evocando "questioni di trasparenza".
Visibilmente infastidito - a detta di alcuni suoi collaboratori - dalla piega che ha preso la vicenda, Le Maire ha rinnovato il suo invito alla calma. Ed il suo messaggio è stato chiaro
"Ripeto ancora una volta che un'operazione di questa portata, tra due campioni industriali, può avere successo solo se è amichevole" ha detto, sostenendo che l'offerta di Veolia "non è amichevole e viola gli impegni presi".

Troppa fretta, ha fatto capire, elencando quelli che, a suo avviso, sono i rischi su occupazione e "impronta industriale". Bruno Le Maire ha quindi invitato i due gruppi a "trovare la via della ragione e del dialogo, ma anche un po' di saggezza e un senso di interesse generale. Voglio che tutti capiscano che, nel contesto attuale, il capitalismo francese non può essere la guerra di tutti contro tutti (...) Non sarebbe infinitamente preferibile che questa operazione si svolgesse in un dialogo pacifico?".

L'organismo giudiziario di Nanterre ha ordinato a Veolia "di non rendere l'Autorité des marchés financiers (autorità pubblica indipendente, che ha il compito di salvaguardare gli investitori e controllare il funzionamento degli strumenti finanziari, ndr) destinatario di una proposta di offerta pubblica o di avviare un'offerta pubblica su titoli di Suez non precedentemente approvati dal consiglio di amministrazione".

Veolia nell'ottobre dello scorso anno ha acquistato il 29,9% del capitale di Suez, suo principale concorrente, dalla compagnia energetica Engie. Ha quindi deciso di lanciare la sua offerta pubblica di acquisto sul resto delle azioni, considerando che i "suoi ripetuti tentativi" di una soluzione amichevole non sono andati a buon fine.
Il suo consiglio di amministrazione ha deciso di lanciare un'offerta pubblica di acquisto al prezzo di 18 euro per azione, sul 70,1% del capitale che non detiene, ovvero un'operazione per un importo di 7,9 miliardi di euro in contanti. La direzione di Suez è contraria al progetto di fusione, che ritiene foriero di danno sociale e industriale
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