Francia, Bayrou promette un governo entro Natale ma resta sotto assedio

- di: Redazione
 
François Bayrou, incaricato di formare il nuovo governo francese, ha dichiarato di voler insediare l’esecutivo prima di Natale, ma la strada appare in salita. Tra opposizioni scettiche e divisioni interne, il leader centrista si trova a navigare in acque agitate, cercando di costruire una maggioranza parlamentare in un contesto politico frammentato.

Francia, Bayrou promette un governo entro Natale ma resta sotto assedio

Bayrou ha assicurato che farà ricorso all'articolo 49,3 della Costituzione – che consente di approvare leggi senza il voto dell'Assemblea – solo in caso di “blocco assoluto” sul bilancio 2025, un nodo cruciale che dovrebbe essere sciolto entro metà febbraio. Un obiettivo ambizioso, considerando i numerosi imperativi parlamentari e l’ostruzionismo già annunciato da diverse forze politiche.

Opposizioni sul piede di guerra

Il segretario socialista Olivier Faure ha criticato duramente il primo ministro incaricato, dichiarando: “Non abbiamo trovato alcun motivo per non censurarlo”. Un messaggio che rispecchia il clima di sfiducia diffuso anche tra gli ecologisti e i comunisti. Guillaume Gontard, leader dei senatori ecologisti, ha ironizzato sull’effettiva capacità di Bayrou di formare un governo, mentre Jean-Luc Mélenchon, leader della France Insoumise, ha già preannunciato una mozione di censura, accusando Bayrou di voler evitare dibattiti significativi.

L’appello alla stabilità di Wauquiez

Nel campo del centrodestra, Laurent Wauquiez, leader dei Repubblicani, ha adottato una posizione più pragmatica, proponendo un “impegno di stabilità” di sei mesi da parte di tutte le forze parlamentari. Tuttavia, Wauquiez ha precisato che ogni decisione sulla partecipazione al governo sarà subordinata alla chiarezza della tabella di marcia proposta da Bayrou.

Le promesse e le difficoltà del premier incaricato

Bayrou ha tentato di rassicurare i Repubblicani, dichiarando di voler confermare Bruno Retailleau al Ministero degli Interni, elogiandone il lavoro svolto negli ultimi mesi. Tuttavia, la sua prima settimana a Matignon è stata segnata da pesanti critiche, soprattutto per la sua partecipazione a un consiglio comunale a Pau mentre l’isola di Mayotte era alle prese con i devastanti effetti di un ciclone.

Nonostante le difficoltà, Bayrou si è impegnato a ricostruire l’isola “in tempi brevi, forse due anni”. Ma in un momento di forte pressione politica e sociale, le promesse di Bayrou sembrano trovare un’accoglienza fredda.

Un futuro incerto

Il percorso di Bayrou appare irto di ostacoli: una sinistra pronta a bocciarlo, un centrodestra esitante e un’opinione pubblica divisa. La presentazione della sua dichiarazione di politica generale, prevista per il 14 gennaio, sarà il primo vero banco di prova per il leader centrista. Fino ad allora, Bayrou dovrà lavorare duramente per convincere un Parlamento frammentato che il suo progetto politico può rappresentare una risposta credibile alle sfide del Paese.
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