Nuovo statuto per Fondazione Compagnia di San Paolo: entrano Università, Ministero, UE

- di: Barbara Bizzarri
 

Cambia lo statuto della Fondazione Compagnia di San Paolo che apre alle università, al terzio settore e a Bruxelles, sempre sotto l’egida di AutonomiaContinuità,  responsabilità e Innovazione: i quattro principi a cui si ispira e che già da tempo guidano il percorso evolutivo della Fondazione stessa. Con questa approvazione vengono resi strutturali, andando ad aggiungersi ad altri valori cardine per l‘Ente, quali lo sviluppo, l’interdipendenza, la solidarietà, l’equità e la pari dignità tra ogni essere umano, come dichiarato dalle Nazioni Unite, dall’Unione Europea e dalla Repubblica Italiana, istituzioni alle quali si ispira la strategia stilata dal Consiglio Generale.

Nuovo statuto per Fondazione Compagnia di San Paolo: entrano Università, Ministero, UE

 

Tra gli elementi più rilevanti, la valorizzazione e riconoscimento della storia secolare di un Ente nato a Torino nel 1563 e sviluppatosi come “Gruppo” di Fondazioni: Fondazione Ufficio Pio, Fondazione per la Scuola, Fondazione 1563, Fondazione Italian Institute for Genomic Medicine, Fondazione Collegio Carlo Alberto, Fondazione LINKS, come ispirazione per la strategia contemporanea.

Le modifiche attuali, proposte dal Consiglio Generale, dopo un lungo processo di revisione iniziato a giugno 2021, sono state approvate dal ministero dell'Economia e delle Finanze, Ente vigilante delle Fondazioni di origine Bancaria.

Resta uguale il numero dei consiglieri (14 nominati più 3 cooptati), ma tra le novità c'è l'inserimento di nuovi soggetti che dovranno designarli: il segretariato regionale del Ministero della Cultura, la rappresentanza in Italia della Commissione Europea, l'Università e il Politecnico di Torino, l'Università di Genova. È stata anche specificata la presenza di una competenza afferente al terzo settore sociale, la cui identificazione è posta in capo alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Torino. Il plenum del Consiglio viene raggiunto con la cooptazione di ulteriori tre componenti, eletti nella prima riunione, con l’obiettivo di integrare le competenze strategiche utili all’indirizzo della Fondazione. 

È stato anche introdotto il limite di età di 70 anni per il Presidente e di 75 anni per i consiglieri, ed è previsto il "documento di fine mandato" che il consiglio generale consegnerà al nuovo a beneficio della governance futura. Nel processo di composizione degli organi di governo viene favorita anche l'adeguata presenza di donne: La Fondazione si evolve verso "un modello misto, che agisce tramite erogazioni, investimenti, progetti operativi e strumenti evoluti di accompagnamento".

Viene conferita, inoltre, priorità al rafforzamento strutturale e alla sostenibilità a lungo termine di enti beneficiari, progetti ed ecosistemi e vengono adottate politiche di investimento responsabile (Esg) del patrimonio e l'esplicitazione degli investimenti "legati alla missione". Il focus, in particolare, è sulla sostenibilità ambientale, sociale, finanziaria e la responsabilità verso le nuove generazioni, quest'ultima sostanziata anche nella previsione di meccanismi di ascolto e dialogo.

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