Torino: apre Green Pea, il primo mercato sostenibile di Oscar Farinetti

- di: Daniele Minuti
 
La scelta della zona è quasi simbolica: al Lingotto di Torino, proprio a fianco del posto dove nel 2007 è stata inaugurata la prima struttura di Eataly, sta per aprire i battenti un nuovo progetto con a capo Oscar Farinetti. Si tratta di "Green Pea", il primo mercato italiano dedicato interamente alla sostenibilità.

L'apertura al pubblico di quello che è stato definito il "primo Green Retail Park dedicato al rispetto dell'ambiente" (come facilmente intuibile dal nome, che significa "pisello verde") è fissata per mercoledì 9 dicembre.

La struttura è mastodontica e si sviluppa su un'area di circa 15.000 metri quadrati, ospitando ben 66 negozi, tre punti di ristorazione, una piscina, una spa, un museo e un circolo dedicato all'hobby "Ozio Creativo". Con una particolarità: l'edificio è interamente sostenibile. Progettato dagli architetti Carlo Grometto e Cristiana Catino, si sviluppa su 5 piani che si dedicano a una tematica specifica. Il primo ospita il Discovery Museum, il secondo è dedicato all'arredamento e alla casa, il terzo contiene punti vendita dei migliori marchi italiani nel campo della moda sostenibile, il quarto si concentra sul benessere con spazi dedicati alla cosmesi e alla bellezza mentre l'ultimo ospita il "Club sul tetto" con Spa, bar e una piscina riscaldata e all'aperto.

Ogni cosa all'interno di Green Pea si ispira al tema del riciclo e del rispetto dell'ambiente, in quella che è un'operazione di marketing che però sposa il desiderio del cambiamento culturale verso un futuro in cui la sostenibilità deve diventare un imperativo per le imprese prima che per le persone singole.

Partorita dalla mente di Oscar Farinetti, Green Pea è una Newco divisa fra Eatinvest (90%) e la famiglia di imprenditori torinesi Orecchia (10%). Nel ruolo di amministratore delegato ci sarà Francesco Farinetti, attuale vicepresidente di Eataly.

Oscar Farinetti ha parlato su La7 del suo progetto, con grande soddisfazione: "Se era il caso di investire 50 milioni per questo progetto? L'alternativa è arrendersi ed è l'ultima cosa che dobbiamo fare. Ci lavoriamo da 5 anni, si venderanno solo prodotti costruiti in armonia con acqua, terra e aria: a febbraio era a metà e non ci siamo arresi. Viviamo in una società di consumi e l'impresa deve entrare nel tema della durata della vita umana, messa in crisi a un certo tipo di consumi. Viva gli scienziati e Greta Thunberg ma noi mercanti abbiamo il dovere di entrare in scena e non lasciar fare tutto solo a loro".
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