Monitoraggio dei pollini: l'innovazione di ENEA per un’aria più respirabile

- di: Barbara Leone
 
ENEA ha sviluppato un sistema modellistico innovativo e ad alta risoluzione per monitorare la diffusione dei pollini in tempo reale, con particolare attenzione a quelli di graminacee, olivo, betulla, ambrosia e ontano, tra i principali responsabili delle allergie stagionali. Questo sistema promette di rivoluzionare la prevenzione e la gestione delle malattie respiratorie legate all’esposizione ai pollini, offrendo una risorsa fondamentale per le popolazioni più vulnerabili. Il sistema è frutto di uno studio condotto nell’ambito del progetto MEETOUT, che ha coinvolto ENEA, l’Università di Verona, Arianet, ATS Milano e ARPA Veneto.

Monitoraggio dei pollini: l'innovazione di ENEA per un’aria più respirabile

I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista Agricultural and Forest Meteorology, rappresentano un passo avanti significativo nella capacità di monitorare e prevedere le concentrazioni di polline. “Abbiamo testato con successo il nostro sistema in Veneto, dove siamo riusciti a simulare i processi di dispersione, diffusione a lungo raggio e deposizione del polline con una risoluzione spaziale di 3 km, e a calcolarne le concentrazioni su base oraria per l’anno 2019. Tutto questo è stato possibile utilizzando mappature di copertura vegetale molto dettagliate, algoritmi di rilascio stagionale del polline e previsioni meteorologiche”, spiega Antonio Piersanti, responsabile del Laboratorio ENEA Modelli e misure per la qualità dell’aria e osservazioni climatiche e coautore dello studio.

Il nuovo sistema è stato integrato nel modello di monitoraggio della qualità dell’aria FARM, già utilizzato per le previsioni quotidiane dei pollini in tutta Europa. “Con questo studio, dimostriamo che il sistema può essere applicato anche all’Italia e alle singole regioni, con maggiore dettaglio”, sottolinea Piersanti. Lo studio ha confrontato due approcci differenti per la mappatura della vegetazione: una a bassa risoluzione, basata su dati Copernicus, e una a risoluzione più elevata, con dettagli compresi tra 250 metri e 1 km. I risultati hanno mostrato chiaramente l’importanza di dati più precisi. “L’integrazione di dati dettagliati della vegetazione nel nostro modello di qualità dell’aria ha migliorato significativamente le previsioni dei pollini di ontano, betulla, olivo e ambrosia, soprattutto per le aree complesse come le montagne, dove i dati ad alta risoluzione sono cruciali. Non solo. Questo nuovo approccio ha permesso di individuare l’inizio della stagione dei pollini con maggiore precisione rispetto a quanto fatto finora”, sottolinea Piersanti.

Le allergie da polline colpiscono circa il 20% della popolazione mondiale e sono influenzate da numerosi fattori climatici, geografici e vegetativi. Il cambiamento climatico, in particolare, potrebbe aggravare il problema. “Cambiamenti nella temperatura, nelle precipitazioni e nelle concentrazioni di CO2 potrebbero aumentare la quantità di polline e prolungare le stagioni allergiche. Inoltre, fenomeni come la scarsità d’acqua e la siccità spingono le specie vegetali verso latitudini più elevate, mentre il commercio globale introduce nuove specie che modificano l’ambiente e aumentano l’esposizione a nuovi allergeni”, spiega Piersanti.

Il monitoraggio aerobiologico tradizionale presenta molteplici limitazioni, tra cui costi elevati e margini di errore significativi. Le reti di monitoraggio manuale sono poco diffuse e i bollettini pollinici, emessi settimanalmente, non riescono a fornire aggiornamenti frequenti. “La scarsità di dati precisi e tempestivi rende difficile una prevenzione efficace dell’esposizione ai pollini”, osserva Piersanti. Tuttavia, dispositivi automatici più avanzati e piattaforme digitali come app per smartphone stanno emergendo come strumenti utili per gli individui allergici. Nonostante ciò, uno studio recente su nove app ha evidenziato la necessità di migliorare la qualità delle previsioni.

Il sistema ENEA rappresenta un passo avanti verso una gestione più efficiente del problema. “L’implementazione di modelli ad alta risoluzione come il nostro potrebbe offrire informazioni essenziali alle popolazioni più vulnerabili, come i pazienti con asma o allergie, riguardo alle concentrazioni di polline e all’inizio delle stagioni polliniche. Inoltre, permetterebbero di fornire stime accurate delle concentrazioni di polline anche in aree non coperte dalle reti di monitoraggio, come già avviene per l’inquinamento chimico dell’aria”, conclude Piersanti.
Notizie dello stesso argomento
Trovati 1 record
09/01/2025
Nel cuore del Giappone, ai piedi del maestoso Monte Fuji, Toyota sta trasformando una visi...
Trovati 1 record
Il Magazine
Italia Informa n°6 - Novembre/Dicembre 2024
Newsletter
 
Iscriviti alla nostra Newsletter
Rimani aggiornato su novità
eventi e notizie dal mondo
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli