Scopri come muovere i primi passi nel mondo della finanza personale, tra scelte quotidiane e orizzonti d’investimento.
Perché cominciare già a 18 anni
A 18 anni si diventa adulti, si può aprire un conto, prendere in mano la propria vita finanziaria. Ma in Italia l’alfabetizzazione finanziaria tra i 18–23enni è solo al 35 %. Vuol dire che solo 1 su 3 ha realmente compreso concetti basilari come inflazione, tassi e diversificazione. Un dato che allarma, perché la gestione del denaro è fondamento per scelte vere: rischi calcolati, libertà di spesa, protezione dal debito.
Quanto ne sappiamo davvero?
La Banca d’Italia, nella rilevazione del 2023 su quasi 5.400 giovani di 18–34 anni, segnala competenze su inflazione (circa 65 %), mutui e rendimento (70 %), tasso d’interesse (60 %). Molto meno conosciuto è il tasso composto: solo il 30 % risponde correttamente.
Inoltre, il 50 % crede erroneamente che tenere i risparmi sul conto corrente protegga dall’inflazione, un segnale evidente di confusione sui rischi reali.
► In pratica:
- Sai che l’inflazione riduce il potere d’acquisto? Forse sì.
- Ma probabilmente non conosci abbastanza l’alchimia dell’interesse composto.
Le tre tappe da padroneggiare subito
a. Gestione quotidiana
Quasi l’89 % dei giovani è attento alle spese e il 77 % paga le bollette regolarmente. Ma sono solo esercizi quotidiani: si risparmia per necessità, non si pianifica per il futuro.
b. Risparmio ricorrente
Il 43 % riesce a mettere da parte qualcosa ogni mese, ma meno della metà pianifica per la vecchiaia e pochissimi si avvicinano a strumenti previdenziali.
c. Comprendere investimenti e rischio
Circa il 27–41 % tra i più giovani investe, con un forte divario di genere: 41 % maschi contro 22 % femmine si sente competente. Tuttavia, molti si lasciano guidare dall’emotività: il 56,9 % controlla gli investimenti ossessivamente, il 60 % li rivede dopo eventi globali.
Strumenti e canali da usare subito
- Social media e app: oltre l’80 % dei giovani usa web, social e app per informarsi.
- Scuola e università: sono le fonti preferite dai 18 ai 23 anni.
- Fintech: app come Satispay, Gimme5 e Hype avvicinano i giovani alla finanza.
Cosa insegnare a 18 anni
- Budget personale: traccia entrate/uscite, usa un foglio o un’app.
- Risparmio attivo: crea l’abitudine di mettere da parte anche cifre modeste.
- Investimenti consapevoli: famigliarizza con concetti base come rischio/rendimento, diversificazione, tasso composto.
- Orizzonte temporale: impara a guardare avanti – il “differire la gratificazione” è un investimento su te stesso.
- Educazione finanziaria femminile: serve a ridurre il gender gap e rafforzare la protezione dalle truffe.
Quanto siamo avanti nel resto d’Europa?
Solo il 37 % degli italiani è alfabetizzato finanziariamente, contro il 40 % di paesi in via di sviluppo come lo Zambia. I giovani italiani stanno meglio di molti coetanei – ma non abbastanza.
Cosa dichiarano gli esperti
“In Italia siamo molto indietro… serve co progettazione tra scuola, esperti e ragazzi”, afferma Emanuela Rinaldi, docente all’Università di Milano-Bicocca.
“La finanza gestita deve portare disciplina e razionalità per mitigare l’influenza degli eventi”, dichiara Saverio Perissinotto di Assogestioni.
Call to action
- Il gap dei 18 anni è reale: pochi sanno cos’è il tasso composto, molti risparmiano senza investire.
- Serve un approccio multifrontale: a scuola, in famiglia, con le app.
- Obiettivo: passare da “uso del denaro” a “decisioni finanziarie consapevoli”.
Primo passo:
Fai il bilancio del tuo mese: vedi entrate, spese fisse, quanto puoi risparmiare. Fondamentale.