Edilizia: Federcontribuenti, ogni giorno chiudono 760 imprese

- di: Romolo Martelloni
 
Il settore edile ogni giorno perde 760 imprese lasciando a casa dipendenti e creando nuova povertà. E' quanto viene evidenziato da uno studio di Federcontribuenti, che afferma che il superbonus ''è stato un vero e proprio flagello e nemmeno il governo Meloni sembra intenzionato a risolvere il problema. Tant’è che in poco tempo c’è stato un proliferare di agenzie o società che mettono all’asta i crediti fiscali di poveri disgraziati oppure messi in vendita con un saldo del 70%''. Dice Federcontribuenti, citandolo come esempio, che un credito fiscale pari a 36.460 euro è venduto venduto per 26.615.

Edilizia: Federcontribuenti, ogni giorno chiudono 760 imprese

Per la Federazione ogni mese le società o le ditte individuali che operano nel settore dell’edilizia versano gli F24 (utilizzati per il pagamento di gran parte di imposte, tasse e contributi) per ogni dipendente con somme tra le più alte in assoluto. Nessun altro settore professionale paga tante tasse sul lavoro: tra IVA, INPS, INAIL tributi locali e regionali nel mese di febbraio il datore di lavoro verserà oltre agli stipendi anche F24 pari a 2.500 euro a dipendente con contratto a tempo indeterminato e senza che si sia visto liquidare i lavori ultimati. Basta un ritardo nei pagamenti di 3 mesi per costringere una ditta a chiudere. Secondo l'associazione dei consumatori, il decreto aiuti quater ''invece di sbloccare immediatamente i pagamenti, viceversa, ha chiarito che possono essere considerati dalla banca o istituzione finanziatrice quale parametro ai fini della valutazione del merito di credito dell’impresa richiedente il finanziamento e della predisposizione delle relative condizioni contrattuali''.

''Una mostruosità - per Federcontribuenti - se pensiamo che la metà delle opere edili sono state accettate e concluse quando le regole del gioco erano ben diverse e i crediti fiscali non erano una trappola''. Secondo Federcontribuenti ''il governo ha l’obbligo di ripristinare le iniziali regole sulla cessione e conversione dei crediti fiscali, deve con urgenza aprirsi ai pagamenti partendo dalle PMI''. La Federazione, quindi, chiede chiarimenti riguardo i crediti fiscali: ''C'è il rischio di inutilizzabilità totale o parziale del credito d’imposta: l’utilizzo del credito di imposta è ammesso entro il limite di capienza dell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi. In sostanza, la quota annuale del credito che non trova capienza nell’imposta lorda di ciascun anno, non può essere utilizzata in diminuzione dell’imposta lorda dei periodi d’imposta successivi, né essere chiesta a rimborso. Bene hanno fatto quelle imprese che, con il sospetto dell’ epilogo attuale, hanno rifiutato i lavori di efficientamento energetico con il superbonus. Il governo si addoperi in tutte le maniere e in fretta - conclude la nota di Federcontribuenti - per salvare imprese e committenti, anche con un decreto straordinario''.
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