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I timori di una recessione negli Stati Uniti danno una spallata ai mercati globali

- di: Redazione
 
I timori di una recessione negli Stati Uniti danno una spallata ai mercati globali
È stato un lunedì di passione quello che hanno vissuto i mercati mondiali che, anche per un negativo rapporto sull'occupazione negli Stati Uniti, temono una possibile recessione nella prima economia mondiale.
Già all'inizio di giornata dall'Asia sono giunte notizie brutte, con Tokyo a tirare la volata al ribasso di tutte le altre borse della regione. L'indice principale del Giappone, il Nikkei 225, ha lasciato sul terreno oltre il 12% del valore, in quella che è stata la sua peggiore giornata dal 1987.

I timori di una recessione negli Stati Uniti danno una spallata ai mercati globali

Un clima molto pesante che ha caratterizzato anche le prime contrattazioni sui mercati degli Stati Uniti. L'S &P 500 è sceso di circa il 4%, mentre il Nasdaq, fortemente caratterizzato da titoli tecnologici, tech, è sceso di oltre il 6% (il produttore di chip Nvidia ha perso il 14%, Apple l'8%). Il Dow Jones Industrial Average è sceso di circa 1.000 punti, ovvero quasi il 3%. Un clima che ha motivato una forte richiesta rivolta alla Federal Reserve affinché prima possibile decida un taglio dei tassi di interesse

Il primo segnale di irrequietezza al di là dell'oceano è arrivato con i dati dell'Ufficio nazionale di statistica che ha rivelato che i datori di lavoro a luglio hanno assunto 114.000 lavoratori, ben al di sotto delle aspettative degli economisti di 185.000 nuovi posti di lavoro. A preoccupare è anche il livello del tasso di disoccupazione salito al 4,3%, il più alto da ottobre 2021.
Numeri che hanno indotto gli analisti (come quelli di Goldman Sachs) ad aumentare la probabilità di una recessione negli Stati Uniti nel prossimo anno dal 15% al 25%.

Il crollo ha coinvolto anche i mercati azionari europei, anche perché i timori di una recessione negli Stati Uniti, le elevate valutazioni dei titoli tecnologici e le vendite di azioni di alto profilo da parte di Warren Buffett hanno spinto i trader a cercare riparo.
Il franco svizzero, i titoli del Tesoro USA e i titoli di Stato tedeschi, asset considerati più sicuri della maggior parte, sono tutti saliti, in un clima di segnali che indicano che la crisi continuerà anche una volta riaperti i mercati azionari statunitensi per la settimana.

Le azioni europee hanno aperto in calo dell'1,8%, con il CAC 40 francese in calo del 2,1%, l'IBEX spagnolo in calo del 2,8% e il FTSE 100 del Regno Unito in calo dell'1,7% nelle contrattazioni mattutine. La Borsa di Milano, dopo un'apertura molto pesante, in chiusura di giornata perdeva il 2,44%.
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