Il settore ortofrutta resiste a crisi e pandemia: fatturato a +7,6%

 
In un periodo durissimo per praticamente qualsiasi settore economico in Italia (e in tutto il mondo), i numeri che riguardano l'intero comparto ortofrutta nel primo semestre di questo 2020 sono molto positivi nonostante le tantissime difficoltà.

A certificarlo è il quadro fatto da Fruitimprese che utilizzando i dati pubblicati dall'Istat dipinge il settore ortofrutticolo in ottima salute: la crescita totale del valore nei primi sei mesi dell'anno si attesta sul 7,6% registrando un fatturato di 2,3 miliardi di euro con le esportazioni delle merci che toccano quota 1,6 miliardi di tonnellate.

Numeri fantastici se si pensa ai problemi che erano emersi a marzo con l'inizio del lockdown, in particolare la crisi della manodopera e alla situazione generale dei consumi, a cui si sono andati ad aggiungere nuovi ostacoli come i problemi logistici, il cambio del clima e l'attacco di nuovi parassiti.

La bilancia commerciale a giugno rimane quindi in linea rispetto a quella del primo trimestre, anche se va registrato un calo dei volumi di circa il 6%. Il nostro paese è invece più attivo nel campo delle importazioni con le richieste dall'estero per i prodotti che arrivano dalla penisola saliti sia in valore che in quantità (rispettivamente aumenti del 6,5% e del 2,6%).

Import che ha prevalso ancora una volta sull'export per quanto riguarda le quantità (due milioni di tonnellate contro 1,6 milioni) mentre nel valore complessivo "vincono" le esportazioni di circa cento milioni con un saldo commerciale sul primo semestre 2019 ce ritorna positivo a più di 102 milioni (più precisamente 39,3).

Facile leggere la soddisfazione di Marco Salvi, presidente Fruitimprese, nelle dichiarazioni raccolte dal Sole 24 Ore: "I numeri dimostrano la capacità di tenuta delle imprese nel nostro paese sui mercati internazionali nonostante il forte calo produttivo della merce di stagione e le ovvie difficoltà logistiche per rifornire i clienti esteri o garantire le forniture nostrane durante i mesi di lockdown. La politica però continua a non riconoscere il nostro ruolo nell'economia: al danno della mancata inclusione dell'ortofrutta fra i beneficiari della decontribuzione prevista dal decreto Rilancio si è aggiunta la beffa del credito di imposta sulle spese di sanificazione e acquisto dei mezzi di protezione che è salito dal 60% annunciato dal Governo al 9% dei costi sostenuti".
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