Corsa agli acquisti, Usa volano (+10,3 %), farmaceutici spingono: cosa ci aspetta con le tariffe in arrivo.
L’export italiano sorpassa i dazi… per ora
A giugno 2025, l’export italiano ha registrato una brillante crescita del 4,9 % in valore su base annua, sospinto dalle vendite verso gli Stati Uniti, incrementate del 10,3 % rispetto a giugno 2024, con un aumento del 4 % sul mese precedente.
Anche al netto dell’Unione Europea, l’export extra-UE è balzato del 4,7 %, e le importazioni da Paesi extra-UE sono salite del 10 %. Il surplus commerciale si è attestato a 5,4 miliardi di euro, in miglioramento rispetto ai 5,2 miliardi di giugno 2024.
Settore farmaceutico in prima linea
La spinta maggiore proviene da merci farmaceutiche e chimico-medicinali verso gli Stati Uniti, con una crescita record del 77 %, che da sola contribuisce 1,42 punti percentuali alla crescita dell’export totale.
Un trimestre frenato, ma il semestre resta positivo
Nonostante il vigore di giugno, il secondo trimestre del 2025 ha mostrato una flessione: le esportazioni sono calate del 2,6 % e le importazioni dell’1,7 % rispetto ai tre mesi precedenti. Tuttavia, nel primo semestre, rispetto al 2024, si segnala un +2,1 % per le esportazioni e un +4,6 % per le importazioni, con il saldo commerciale che scende da 29,1 miliardi a 22,8 miliardi — ancor prima dell’impatto pieno dei dazi.
Dazi Usa in arrivo: allarme rosso per l’export
Il rischio tariffario è altissimo: il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, avverte che un dazio del 10 % sarebbe già insostenibile, mentre con un 30 % di imposte l’Italia potrebbe perdere fino a 37,5 miliardi di euro di export. La svalutazione del dollaro – deprezzatosi di oltre il 12 % rispetto all’euro nel 2025 – agisce già come un “dazio implicito” penalizzante. Confindustria aveva già denunciato una possibile perdita di 20 miliardi di euro e 118.000 posti di lavoro con un dazio al 10 %. Inoltre, i dazi al vino – esenti dall’accordo Ue-Usa – potrebbero costare 317 milioni di euro in un anno, con il settore del Valpolicella in apprensione.
Le contromosse delle imprese italiane
Le aziende lombarde stanno reagendo: il 54 % delle imprese esportatrici verso gli USA sta cercando soluzioni — dal potenziamento della presenza locale al diversificare i mercati. Solo il 14 % pianifica investimenti negli Stati Uniti, mentre il 18 % valuta mercati alternativi.
Il quadro
L’export italiano è in piena accelerazione… prima della tempesta dei dazi americani. Il farmaceutico sta trainando le vendite oltreoceano, ma l’impatto delle nuove tariffe — già in vigore dal 7 agosto — resta incerto. Le imprese stanno muovendosi, ma il futuro del Made in Italy sul mercato Usa è appeso a un filo sottile, tra scelte strategiche e manovre diplomatiche.