Bonomi: "Ci aspettiamo che il contesto dell'industria migliori nei prossimi mesi"

- di: Daniele Minuti
 
Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha parlato durante l'assemblea privata dell'associazione analizzando il momento (e il futuro) dell'industria italiana dopo i tantissimi mesi di difficoltà dovuti alla crisi pandemica.

Le parole di Bonomi lasciano trapelare un cauto ottimismo: "Pur mantenendo una necessaria prudenza, è ragionevole pensare che il contesto dell'industria italiana sia destinato a migliorare ancora nei mesi a venire. Ma purtroppo le prospettive per quanto riguarda la domanda interna continuano a essere legate all'incertezza, che dovrà essere risolta dal Governo guidato da Mario Draghi il cui avvento è stato sicuramente la novità più positiva nella vita pubblica di questo paese da molti anni a questa parte".

Nell'analizzare l'operato dell'esecutivo, Bonomi ha sottolineato come "il giudizio di Confindustria si basi su constatazioni oggettive perché noi non diamo pagelle politiche, questo nuovo Governo ha dato forte discontinuità rispetto al piano di vaccinazione imposto da quello guidato da Giuseppe Conte, Draghi ha subito accresciuto il peso dell'Italia nei consensi europei e internazionali".

Capitolo Recovery Plan: "L'aspetto più importante del piano è che le riforme vengano prima dei pesi usati per distribuire le risorse fra le sei missioni e le sue diverse componenti: se si fallisce su questo, l'intero Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza comincerà a imbarcare acqua. Abbiamo pochi mesi per avviare con decisione le riforme annunciate, partendo da quella della Pubblica Amministrazione e da quella della giustizia. In questo periodo dobbiamo mettere in atto ciò che al Pnnr continua a mancare, cioè il modo in cui garantire il dispiegamento degli investimenti privati accanto quelli pubblici. Senza questo lo stesso piano stima una crescita aggiuntiva del Prodotto Interno Lordo fra il +1,8% e il +3,6%. Sappiamo perfettamente che dobbiamo puntare a ben altri risultati per rendere disponibile un debito pubblico che rimarrà per anni al 150% del PIL. Col Governo però Confindustria ha già dato il via a un confronto diretto in modo da definire le scelte primarie per la ripresa, legate a quattro questioni: stabilire una direzione di marcia per le filiere industriali, compartecipazione nell'identificare le misure da adottare sulle semplificazioni, una riforma degli ammortizzatori sociali e capire come mobilitare e moltiplicare gli investimenti privati tramite i bandi del Pnnr".
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