Deloitte, il Il Ceo Fabio Pompei: " ‘Connect for impact’ la nostra missione"
- di: Redazione
Nel 2020 Deloitte ha compiuto 175 anni. Una storia di assoluta
eccellenza, che ha portato il network di servizi di consulenza
e revisione ad essere il primo nel mondo in termini di ricavi e
numero di professionisti, facendo parte delle cosiddette ‘Big
Four’, le quattro più grandi aziende di consulenza e revisione.
Abbiamo intervistato Il Ceo, Fabio Pompei.
Dott. Pompei, quali sono le caratteristiche strategiche di
Deloitte che l’hanno resa e la rendono così unica? Quali
la mission e la vision racchiuse nel suo famoso slogan
“Connect for Impact”?
"Deloitte vuole dare concretezza alla propria mission “Connect
for Impact” facilitando il dialogo tra tutti i suoi stakeholder,
moltiplicando così gli sforzi per costruire strategie di crescita resilienti e improntate al futuro. Tecnologia e innovazione sono i
nostri pilastri per coniugare crescita e sostenibilità. È con questo spirito che il nostro network si impegna ad aiutare i propri
clienti a pensare in modo strategico, abbracciando un orizzonte
di lungo periodo e continuando ad agire con etica e integrità.
Inoltre, siamo impegnati anche sul fronte della valorizzazione
dei giovani talenti. Da inizio pandemia (ovvero marzo 2020), in
Deloitte ci sono stati oltre 1.500 ingressi tra assunzioni e stage
e a oggi il nostro target di recruiting prevede 600 assunzioni di
neolaureati entro maggio 2021 su più sedi in Italia".
Le prolungate restrizioni messe in atto per contenere
la pandemia hanno imposto un’enorme spinta al processo di digitalizzazione, modificando i comportamenti dei consumatori e accelerando le trasformazioni già
in corso. In questo contesto, avete realizzato il report
“Umanesimo digitale, stella polare della ripresa”. Può
illustrarci in sintesi cosa emerge da questo report?
"Secondo l’analisi emersa dall’Innovation Summit 2020, l’innovazione che abbiamo conosciuto finora, vale a dire centrata sulla
performance tecnologica più che sulla capacità di essere utile
per le persone, deve compiere uno step ulteriore. L’innovazione del futuro, per declinare al meglio le potenzialità e il suo valore
intrinseco, deve essere guidata da un approccio antropocentrico, che metta l’uomo al centro dei processi di innovazione. Questo è l’insegnamento del Covid 19: abbiamo bisogno di un’innovazione vicina ai bisogni veri dell’uomo, capace di fornire una
interazione che bilancia l’elemento virtuale e quello fisico".
Collegandoci alla domanda precedente, quali le opportunità future post Covid? Quali le nuove sfide che gli effetti
della pandemia da Covid-19 pongono al vostro network?
Come rispondete e risponderete a queste sfide?
"Bisogna già pensare al dopo emergenza, è di vitale importanza
pianificare le iniziative e le modalità con cui ripartire. Più ritarderà la ripartenza economica e più pesante sarà l’impatto sul
nostro tessuto socio-economico. Ci attende un cammino lungo
e noi siamo impegnati ogni giorno a supportare i nostri clienti,
sia le aziende più strutturate che quelle più piccole, promuovendo investimenti diversificati, filiere produttive ripensate
e strategie sostenibili da implementare che possano favorire
la ripartenza. Guidare il cambiamento e non subirlo è la sfida
chiave della nostra epoca".
Deloitte è al fianco delle più grandi imprese italiane e
di centinaia Pmi d’eccellenza. Come, in concreto, si può
aiutare questo ecosistema a crescere?
"Supportando il nostro tessuto imprenditoriale in un percorso
che prevede supporto al networking e al business matching,
all’internazionalizzazione, al change management e ai passaggi generazionali. Siamo convinti che il nostro approccio multidisciplinare possa valorizzare al meglio i contributi di tutti
gli stakeholder, quali aziende, istituti di ricerca, università e
istituzioni. In virtù dell’esperienza maturata nei contesti più
diversi, il nostro network sviluppa progetti di collaborazione
che si fondano sulle reali esigenze espresse dai clienti, creando
per loro soluzioni su misura".
L’Italia ha una numerosità di piccole imprese molto più elevata rispetto agli altri grandi Paesi europei. Si tratta di un
problema o di una potenzialità? Cosa fare perché le potenzialità prevalgano sui problemi di questa struttura?
"Tutte le pesanti conseguenze portate dal diffondersi del virus
hanno reso sempre più evidente quanto conti per le aziende essere pronte ad affrontare le crisi, in particolare per le nostre imprese che a livello globale competono con realtà spesso molto più
grandi e strutturate. Deloitte si impegna a sostenere un processo
di rafforzamento delle nostre imprese anche attraverso iniziative
come il Premio ‘Best Managed Companies’, che nel 2020 ha visto la celebrazione di 59 aziende. È un premio nato proprio per
supportare le realtà italiane eccellenti per capacità organizzativa,
strategia e performance e favorire il networking e la creazione di
reti tra le aziende stesse".
Avete, all’inizio del 2020, lanciato ‘Impact for Italy’ il progetto a lungo termine e la nuova filosofia di Deloitte per
l’Italia, con l’obiettivo di contribuire a far crescere e rendere più competitivo il Paese, anche grazie alle imprese e
alle organizzazioni per le quali il network lavora. Può illustrarci i cardini essenziali di questo progetto? Si tratta di
un cambio di strategia e di approccio da parte di Deloitte
per l’Italia?
"Nonostante le difficoltà scaturite dalla crisi che stiamo vivendo,
Impact for Italy rimane ancor di più la nostra sfida. A un anno dalla “nascita” del progetto, possiamo dire di essere stati capaci di
rispondere alle esigenze del Paese attraverso gesti concreti,e un
supporto costante sia alle Istituzioni sia ai nostri clienti. Ma non
ci fermiamo qui. Ci aspetta un compito impegnativo, che affronteremo forti di una rete solida - con oltre 7.700 persone e 8.000
clienti - e da interlocutori privilegiati dei vari stakeholder di tutto
il sistema Paese: business community, istituzioni, terzo settore,
istituti di ricerca e università, fino ai cittadini. Il nostro obiettivo
rimane offrire proposte e soluzioni innovative rispetto alle sfide
della nostra epoca e alle esigenze più attuali".
Sostenibilità. Circa il 50% delle società del Ftse MIB è
cliente del team Sustainability, Hse ed Energy di Deloitte.
Siamo davvero davanti a una svolta ‘green’ delle società
quotate? Qual è l’apporto di Deloitte Sustainability nel far
trovare alle imprese l’equilibrio tra le priorità economiche,
sociali e ambientali, ottenendo così un successo a lungo
termine?
"C’è ormai grande consapevolezza sul tema degli impatti dei
cambiamenti climatici e lo dimostra anche il paper di Deloitte
“Climate change - Un’opportunità per veicolare una informativa consapevole e responsabile al mercato”, secondo il quale le
aziende quotate in Italia mostrano una crescente sensibilità sulla
informativa legata al climate change. Il tema della sostenibilità è
la sfida numero uno di questi anni e le imprese, anche grazie a un
radicale cambio culturale, dovranno giocare un ruolo sempre più
importante, posizionandosi accanto ai governi nazionali e a tutte
le istituzioni coinvolte".