Cybersicurezza e tecnologie emergenti, Italia in pole position

- di: Barbara Bizzarri
 
Il successo della digitalizzazione di beni, merci e servizi veicolati dalla rete ha prodotto un aumento del rischio cibernetico connesso alla violazione dei dati personali, alle truffe monetarie, al furto di proprietà intellettuale, fino agli attacchi alle infrastrutture che erogano servizi essenziali come l’energia, i trasporti, la sanità, e che mettono in pericolo l’incolumità stessa dei cittadini. Si stima che la criminalità informatica entro il 2025 produrrà danni economici per $10,5 trilioni. In più, la dirompente evoluzione delle tecnologie emergenti, quali, ad esempio, l’intelligenza artificiale generativa e il quantum computing, richiede di definire tempestivamente e agilmente indirizzi evolutivi della ricerca sulla cybersicurezza. Per questi motivi, prende il via il primo programma strategico nazionale dedicato alla ricerca sulla cybersicurezza, risultato di un'attività congiunta tra l'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ed il Ministero dell'Università e della Ricerca: il documento ha lo scopo di far emergere, stimolare e governare gli investimenti in ricerca e innovazione nel delicato settore della cybersecurity, monitorarli nel tempo e valutarne le ricadute sulla protezione del Paese, con l'obiettivo di proteggerlo e rafforzarne l'autonomia strategica.

Cybersicurezza e tecnologie emergenti, Italia in pole position

A questo scopo, il Ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ed il sottosegretario di Stato con delega alla Sicurezza, Alfredo Mantovano, hanno promosso l'Agenda di Ricerca e Innovazione per la cybersicurezza, finalizzata a creare un ecosistema virtuoso dell'innovazione nei settori pubblico e privato. Le aree interessate sono sei in tutto e comprendono sicurezza dei dati e tecnologie che favoriscono privacy e anonimato, tecniche di attacco e difesa dalle minacce cibernetiche, sviluppo di software e piattaforme sicure. E ancora, resilienza delle infrastrutture digitali, azioni di prevenzione che si concentrino su fattori umani, formativi e legali, e infine processi e procedure che garantiscano una gestione efficace della sicurezza delle informazioni e dei sistemi.

L'Agenda costituisce il primo passo della tabella di marcia identificata da ACN per il perseguimento degli obiettivi di ricerca e innovazione stabiliti dalla Strategia per la Cybersicurezza Nazionale: la rete di soggetti di ricerca pubblici e privati che verrà costituita attorno a questo documento coopererà con ACN, generando investimenti per la costituzione di nuova capacità d'impresa e l'accelerazione del recupero tecnologico nel settore della cybersicurezza, al fine di raggiungere l'autonomia strategica del Paese.

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