Cybersecurity, TIM premia l’innovazione e punta sul supporto delle tecnologie ‘Made in Italy’

- di: Barbara Bizzarri
 
Crescita del mercato nazionale della cybersecurity a due cifre, con un tasso di crescita media annua dell’11-12%, per un valore stimato in circa 2,5 miliardi di euro nel 2025 e caratterizzato da un’elevata frammentazione: ci sono oltre 3000 aziende attive, metà delle quali concentrate in tre regioni, Lazio, Campania e Lombardia. Ecco soltanto alcuni dei dati del white paper elaborato dal Centro Studi Tim, ‘Cybersecurity Made in Italy’ presentato a Roma durante l’evento che ha premiato le migliori soluzioni innovative in ambito cyber. Ad aprire i lavori Elio Schiavo, Chief Enterprise and Innovative Solutions Officer Tim, che ha illustrato il ruolo delle tecnologie cyber e le prospettive di crescita nell’ambito dell’offerta di servizi digitali a 360 gradi che Tim Enterprise rende disponibili alle aziende e alla Pubblica Amministrazione.

Cybersecurity, TIM premia l’innovazione e punta sul supporto delle tecnologie ‘Made in Italy’

Quindi Eugenio Santagata, Chief Public Affairs and Security Officer di Tim e Amministratore Delegato di Telsy (nella foto), ha evidenziato l’importanza di fare rete per sviluppare un ecosistema nazionale della cybersecurity, in linea con le iniziative di Paesi come Francia e Germania, per consolidare al proprio interno la crescita del settore. "Oggi serve dotarsi di tecnologie proprietarie certificate e gestite internamente al perimetro nazionale e occorrono quindi esperti e competenze specifiche ma anche una cultura nuova. Le aziende premiate oggi - ha detto Santagata - testimoniano il potenziale delle imprese italiane nel campo della cybersecurity e sottolineano l'importanza di creare un ecosistema collaborativo per garantire la sicurezza digitale”.

 
“L'obiettivo è quello di costruire una solida base di cybersicurezza italiana che possa competere a livello internazionale" ha spiegato ancora l'Ad della società di Tim specializzata nella creazione di prodotti per la messa in sicurezza di informazioni e comunicazioni. Di fronte alla frammentazione del settore "Telsy si puo' porre come elemento di raccordo o coordinamento", ha precisato indicando che l'importante è "rimanere in Italia e far crescere le aziende perché ce lo chiede il mercato". Nel 2022, gli attacchi cyber hanno registrato il valore più elevato di sempre e la maggior percentuale di crescita annua: rispetto al 2021 +169 % in Italia, mentre a livello mondiale +21%. Gli attacchi nel Paese hanno rappresentato il 7,6 per cento del totale globale (Fonte: Clusit). A fronte di questo scenario il valore del mercato italiano della cybersecurity ha registrato elevati tassi di crescita: 15% e 18 % rispettivamente nel 2021 e 2022. Eppure, secondo il rapporto del Centro Studi Tim, le realtà dedicate ai servizi cyber che sono riuscite ad affermarsi seguendo un chiaro percorso di crescita rappresentano appena il 10 - 15% del mercato. Tra queste prevalgono due modelli alternativi: società che si focalizzano su un unico segmento di clientela, ad esempio con servizi dedicati al sistema bancario, e società con un’offerta più ampia “one stop shop” (più della metà delle imprese esaminate) al cui interno è presente almeno una tecnologia proprietaria (3/4 delle imprese del campione).

Tuttavia, la gran parte del mercato rimane oggi polarizzata tra i grandi gruppi ICT il cui portafoglio di offerta include anche i servizi cyber e piccole realtà molto specializzate che faticano a crescere, e presenta un livello di “polverizzazione” molto maggiore rispetto a quello degli altri grandi Paesi europei.
In particolare, l’Italia, secondo le stime del Centro Studi Tim, ha 1,6 imprese di cybersecurity per miliardo di Pil, un numero doppio rispetto al Regno Unito (0,8 imprese per miliardo di Pil) e superiore anche a quello della Spagna (1,2 imprese per miliardo di Pil). Proprio con l’obiettivo di sviluppare nuove soluzioni volte a contrastare il crescente fenomeno legato ai rischi informatici e di arricchire il portafoglio dei servizi Tim Enterprise e Telsy che fanno uso di tecnologie innovative e proprietarie nazionali è stata realizzata la ‘Cybersecurity Made in Italy Challenge’.

La sfida ha coinvolto, nel giro di pochi giorni, oltre 50 aziende, Pmi, startup e scaleup italiane e internazionali per individuare soluzioni innovative. E già sono stati individuati tre vincitori: Ermes (per la soluzione che, grazie ad avanzati algoritmi di machine learning, garantisce sicurezza del browser), e Pikered, che ha ideato ZAIUX Evo, un “hacker virtuale” che, grazie all’Intelligenza Artificiale, effettua “attacchi etici”, con l’obiettivo di prevenire le vulnerabilità. Infine Sensoworks: ha proposto una soluzione per il monitoraggio intelligente di strutture strategiche (viadotti, tunnel, reti idriche), che acquisisce e analizza in real-time i dati provenienti dai sensori connessi e consente di intervenire tempestivamente, migliorando efficienza e sicurezza.
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Italia Informa n° 2 - Marzo/Aprile 2024
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