L'annuncio che i costi dell'azienda saranno tagliati di due miliardi nei prossimi tre anni, abbassando le prospettive di vendita, ha spinto al ribasso le azioni di Nike, che ieri, in chiusura di seduta, a Wall Street, hanno perso circa il 10 per cento del loro valore. Quest'anno il titolo aveva guadagnato, prima del forte arretramento di ieri, fino 4,7%, comunque indietro rispetto ai guadagni annuali dell’indice S&P 500. Il ''colpo'' subito da Nike ha trascinato al ribasso (hanno perso il 7 per cento) anche le azioni del rivenditore Foot Locker.
Crollano la azioni di Nike dopo l'annuncio di tagli per due miliardi di dollari
Questa situazione, come lui stesso ha confermato, in un incontro a distanza con gli analisti, era stata prevista dal capo delle finanze di Nike, Matthew Friend: ''Lo scorso trimestre, quando ho fornito indicazioni, ho evidenziato una serie di rischi nel nostro ambiente operativo, inclusi gli effetti di un dollaro USA più forte sulla conversione della valuta estera, sulla domanda dei consumatori durante le festività natalizie e sui nostri ordini all’ingrosso nella seconda metà. Guardando al futuro, l’impatto di questi rischi sta diventando più chiaro. Questa nuova prospettiva riflette l’aumento dei fattori macroeconomici sfavorevoli, in particolare nella Grande Cina e nell’EMEA. I piani di crescita digitale adeguati si basano sulla recente debolezza del traffico digitale e su promozioni più elevate sul mercato, sulla gestione del ciclo di vita dei prodotti chiave in franchising e su un dollaro USA più forte che ha avuto un impatto negativo sulle entrate riportate nel secondo semestre rispetto a 90 giorni fa''.
L’azienda prevede ancora un’espansione dei margini lordi compresa tra 1,4 e 1,6 punti percentuali. Escludendo gli oneri di ristrutturazione, si prevede di mantenere le previsioni sugli utili per l’intero anno.
Del piano di riduzione dei costi di Nike fanno parte la semplificazione dell'assortimento di prodotti, l'aumento dell’automazione e dell'uso della tecnologia, la razionalizzazione dell'organizzazione complessiva riducendo i livelli di gestione. Il piano costerà alla società tra i 400 e i 450 milioni di dollari in oneri di ristrutturazione al lordo delle imposte che verranno in gran parte realizzati nell’attuale trimestre di Nike. Costi comunque legati alle modalità di uscita dei dipendenti.