Cribis: "Pagamenti imprese: in aumento i regolari (+18,4%)"

- di: Barbara Leone
 
Guardando alla puntualità dei pagamenti delle imprese italiane, l’ultimo trimestre del 2023 si chiude con indici migliorativi rispetto a quelli della fine del 2019 (valori pre-pandemia). I pagamenti regolari segnano infatti un +18,4% e quelli in ritardo diminuiscono del 10% entro 30 giorni e dell’8,6% oltre i 30 giorni. È quanto emerge dallo Studio Pagamenti realizzato da Cribis, società del gruppo CRIF specializzata nella business information, aggiornato al 31 dicembre 2023. Rimanendo sull’anno appena terminato, i valori di Q4 2023 sono sostanzialmente in linea con quelli del trimestre precedente: nessuna variazione sui pagamenti regolari (41,1%) e una lieve diminuzione dei ritardi entro i 30 giorni (49,3% contro il 49,5%) a favore di quelli oltre i 30 giorni, che salgono dal 9,4% al 9,6%.

Cribis: "Pagamenti imprese: in aumento i regolari (+18,4%)"

In generale, le istantanee trimestrali scattate da Cribis nel corso del 2023 mostrano, a fronte di una stabilizzazione del numero dei pagamenti puntuali, una leggera crescita dei ritardi oltre i 30 giorni dalla scadenza, che passano dal 9,1% alla fine del 2022 (Q4 2022) al 9,6% alla fine del 2023. Lo Studio Pagamenti evidenzia differenze rilevanti per aree geografiche (le regioni del Nord Italia sono più puntuali), settori merceologici (soffrono la ristorazione, le industrie alimentari e la GD/DO) e dimensioni delle aziende (le microimprese mostrano performance migliori in termini di pagamenti regolari, mentre quelle di dimensioni maggiori sono meno propense ai ritardi gravi). 

 “Il 2023 è stato caratterizzato da variabili che hanno impattato negativamente sull’economia italiana, tra cui i conflitti internazionali, l’inflazione e l’andamento dei tassi - sottolinea Marco Preti, amministratore delegato Cribis -. Nonostante queste condizioni avverse, i dati sui pagamenti mostrano una situazione stabile rispetto all’anno precedente e in miglioramento dal 2019. Ci auguriamo che questo trend prosegua anche nel 2024 in modo da contribuire ad aumentare la competitività delle nostre aziende e del nostro Paese”.

Dall’analisi sulle macro-aree geografiche il Nord Est risulta l’area più affidabile con il 47,7% di pagamenti regolari, mentre le imprese del Sud e Isole mostrano un comportamento meno virtuoso con solo il 28,6% di pagamenti effettuati alla scadenza, uno scarto di 19,1% punti percentuali. Bene Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, le cui imprese pagano entro scadenza rispettivamente nel 51,4%, 48,8% e 47,6% dei casi, mentre ci sono maggiori criticità per Campania (28,5%), Calabria (25%) e Sicilia (23,1%). La differenza si riscontra anche nei ritardi oltre i trenta giorni dalla scadenza: sono il 6,5% nel Nord Est (il Trentino è la regione più virtuosa con il 5,4%) e il 15% nell’area Sud e Isole (la Sicilia è la regione meno virtuosa con il 18,3%). Anche i tempi medi dei pagamenti sono polarizzati geograficamente: le regioni più puntuali sono Trentino-Alto Adige e Liguria (a pari merito con 61 giorni), mentre quella meno puntuale è la Calabria (76). Coerentemente con i dati regionali, i dettagli provinciali riflettono le differenze tra le macroaree geografiche: nel ranking di Cribis sulla puntualità dei pagamenti, le posizioni più alte sono occupate da province della Lombardia (Sondrio, Bergamo, Brescia), mentre quelle più basse da province della Sicilia e della Calabria (Palermo, Reggio Calabria, Trapani). 

A livello di settori merceologici, rispetto al trimestre precedente i ritardi gravi delle industrie chimiche risultano in peggioramento registrando un incremento del 19,5% dei pagamenti oltre i 30 giorni dalla scadenza, seguite dalle industrie della carta che segnano un +17,2%. Peggiorativi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente il settore delle costruzioni (+25% vs Q4 2022), l’industria chimica (+16,7%) e gli installatori (+14,3%). In termini assoluti i comparti più sofferenti sono quelli della ristorazione (19,9% dei pagamenti oltre i 30 giorni dalla scadenza), delle industrie alimentari (12,3%) e della GD/DO (12,2%). Agli estremi opposti le industrie dei macchinari, attrezzature elettriche ed elettroniche (4,1%), quelle della carta (3,4%, nonostante il succitato aumento dei ritardi), e le industrie della gomma (3,1%). Per quanto riguarda le dimensioni delle aziende coinvolte nello studio, le microimprese confermano una performance positiva nella classe di pagamento alla scadenza con una regolarità del 43%, ma registrano anche un maggiore livello di ritardi gravi (10,5%) rispetto alla media. All’opposto, le grandi aziende hanno più ritardi lievi (80%), meno pagamenti regolari (15,3%), e meno pagamenti in ritardo grave (3,9%, il valore più basso tra tutte le tipologie di azienda). Al crescere delle dimensioni dell’impresa cresce anche il numero di aziende che rientrano nella classe dei ritardi lievi: l’incidenza è del 55,5% per le aziende di piccole dimensioni, del 67,1% per quelle medie e dell’80,8% per quelle di grandi dimensioni. D’altra parte, maggiori sono le dimensioni dell’impresa e minore è l’incidenza dei ritardi gravi: si tratta del 10,5% per le microimprese, 6,4% per quelle piccole, 4,7% per le medie e 3,9% per le grandi. 

Cribis, con oltre 15000 clienti, è la società leader in Italia nella valutazione di aziende italiane ed estere per la gestione delle relazioni commerciali e di business in Italia e all’estero. Cribis è una società di CRIF - gruppo specializzato in sistemi di informazioni creditizie (SIC), business information, analytics, servizi di outsourcing e processing nonché avanzate soluzioni in ambito digitale per lo sviluppo del business e l’open banking - che offre a banche, società finanziarie, confidi, assicurazioni, società di telecomunicazioni, utilities e imprese un supporto qualificato in ogni fase della relazione con il cliente. Oggi oltre 10.500 banche e società finanziarie, più di 600 assicurazioni, 80.000 imprese e 1.000.000 di consumatori nel mondo utilizzano i servizi CRIF in 50 Paesi.

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