L’Osservatorio Cpi: "Il Pnrr è appena entrato nel vivo è c’è già molto da fare"

- di: Giuseppe Castellini
 
Con l’erogazione in agosto del prefinanziamento da 25 miliardi, l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è entrata concretamente nel vivo. Già entro la fine dell’anno dovranno essere attuate 51 condizioni delle 528 complessive che scadenzano la realizzazione del piano fino al 2026 e che consentono l’erogazione delle relative risorse europee.
“Delle 51 condizioni per il 2021" – afferma un report dell’Osservatorio conti pubblici italiani (Osservatorio Cpi), diretto da Carlo Cottarelli - "5 erano previste per il secondo trimestre (tutte realizzate ad eccezione di una) e 4 per il terzo (ancora tutte da realizzare). Le 42 condizioni rimanenti, da completare entro il quarto trimestre, sono molte, soprattutto se paragonate a quelle dei trimestri successivi (in media 24 per ciascun trimestre). Tra queste una sfida particolare sarà soddisfare le condizioni relative alle riforme, sia per la loro numerosità (24 da completare entro dicembre) sia per la complessità di alcune di esse (come, ad esempio, le condizioni relative alle riforme del processo penale e civile)”.

Il report, firmato da Giorgio Musso, più in dettaglio rileva che le condizioni previste per settembre devono invece essere ancora tutte completate. “Tuttavia, queste non sembrano particolarmente complesse (trattandosi soprattutto di passi procedurali), ed è quindi probabile che vengano tutte soddisfate".

Le 42 condizioni da attuare tra ottobre e dicembre includono 2 obiettivi e 40 traguardi. Si tratta di un numero rilevante, dato che le condizioni stabilite per ciascun trimestre dal 2022 al 2026 sono in media 24, quasi la metà di quelle previste per il quarto trimestre 2021.
I due obiettivi da realizzare sembrano facilmente raggiungibili. Il primo prevede che almeno 4mila Pmi ricevano finanziamenti, a partire dal primo gennaio 2021, dal fondo 394/81 gestito da Simest (società del gruppo CdP). Fra l’altro, già in primavera, con il rifinanziamento del fondo stabilito dal decreto ‘Sostegni Bis’, circa 3mila imprese hanno presentato domanda per ricevere i finanziamenti già il giorno seguente il rifinanziamento del fondo.
Il secondo obiettivo prevede invece il completamento delle procedure di assunzione di mille esperti per l’attuazione del Pnrr. Anche questo appare un obiettivo fattibile, visto il numero contenuto di assunzioni da fare. Tuttavia, il suo raggiungimento presenta due inside: primo, un’eventuale recrudescenza dell’epidemia in autunno potrebbe rallentare l’espletamento dei concorsi; secondo, le procedure di assunzione potrebbero non portare all’individuazione dei profili professionali richiesti, come avvenuto la scorsa primavera con il “Concorso Sud”.

Dei 40 traguardi previsti per il quarto trimestre, 16 si riferiscono a investimenti e 24 a riforme. I traguardi relativi agli investimenti, seppur numerosi, appaiono tutto sommato raggiungibili, visto che si tratta perlopiù di interventi di natura progettuale piuttosto che esecutiva. Basti pensare che, tra i 16 traguardi relativi agli investimenti, ben 10 prevedono l’adozione di atti legislativi propedeutici alla realizzazione degli investimenti stessi, e 4 la definizione di politiche d’investimento di fondi dedicati al turismo.
Discorso diverso vale per i traguardi associati alle riforme, sui quali sorge qualche dubbio che possano essere tutti completati entro l’anno vista la numerosità e la complessità di alcuni. In particolare, dei 24 traguardi previsti per dicembre, 5 si riferiscono a riforme orizzontali, 3 a riforme abilitanti e 16 a riforme settoriali.

Tra i traguardi relativi alle riforme orizzontali, i più difficili da conseguire sono quelli che riguardano le riforme del processo penale e civile. Questi prevedono l’approvazione del Parlamento di due leggi delega con cui il Governo potrà poi adottare i decreti legislativi e attuativi che definiranno il contenuto specifico delle due riforme. Ad oggi, però, è stato espresso soltanto il voto favorevole della Camera (e non ancora dal Senato) per la legge delega sulla riforma del processo penale. Un altro traguardo che potrebbe creare qualche difficoltà è quello che prevede, sempre entro la fine dell’anno, l’approvazione di un’ulteriore legge delega per la riforma del quadro in materia d’insolvenza. I restanti due traguardi relativi a riforme orizzontali sembrano invece meno insidiosi, prevedendo: i) l’istituzione di un sistema di traguardi e obiettivi per la pianificazione, l’esecuzione e il finanziamento dei progetti ricompresi nell’ambito del fondo complementare al PNRR; ii) l’adozione di un sistema di archiviazione per monitorare l’attuazione del PNRR.

Tra i traguardi relativi alle riforme abilitanti, rileva il report - la più rilevante è “l’entrata in vigore di tutte le leggi, i regolamenti e i provvedimenti attuativi (anche di diritto derivato) per il sistema degli appalti pubblici”.
Il secondo traguardo riguarda “l’entrata in vigore delle disposizioni legislative per la revisione della spesa pubblica”, titolo altisonante ma che sembra essere limitato ad aspetti procedurali sulla conduzione delle spending review per le amministrazioni centrali, con un ‘rafforzamento’ (non meglio specificato) del ruolo del Ministero dell’Economia e della Finanze “nella valutazione ex ante, nei processi di monitoraggio e nella valutazione ex post, in modo da consentire l’esecuzione completa delle revisioni e il conseguimento degli obiettivi”. Nulla viene detto su quanto ambiziosi tali obiettivi debbano essere. Anche la terza misura ha portata limitata, prevedendo solamente la pubblicazione di una relazione sulle possibili azioni per ridurre alcuni aspetti dell’evasione fiscale (relativi alla fatturazione elettronica).

I 16 traguardi relativi alle riforme settoriali prevedono interventi mirati e quindi più facili da raggiungere. Tuttavia, il mero volume della legislazione che deve essere approvata è di per sé impressionante. Inoltre, anche su quest’area alcuni traguardi potrebbero risultare spinosi, come l’adozione di una legge quadro sulle disabilità o l’approvazione della riforma del sistema di istruzione terziaria (comprensiva di riforma delle classi di laurea, delle lauree abilitanti e dei dottorati).

La Commissione dovrà anche valutare la qualità delle riforme approvate in termini di corrispondenza con le caratteristiche concordate per le riforme stesse. In proposito, però, la descrizione riportata sulle schede tecniche dei traguardi riguardanti le riforme appare piuttosto generica. La Commissione avrà quindi un elevato grado di discrezionalità quando dovrà esprimersi sul raggiungimento dei traguardi previsti e decidere se il progresso fatto è sufficiente per erogare la relativa tranche di finanziamenti.

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