Rovereto, il cortocircuito sociale continua a mietere vittime
- di: Barbara Bizzarri
Tra i motivi della vittoria del centrodestra alle elezioni c’era, presumibilmente e molto probabilmente, anche la vagheggiata “tolleranza zero”, con tanto di promessa di bloccare gli sbarchi clandestini e chiudere i porti, visto che l’Italia sta diventando una preoccupante terra di nessuno a discapito anche dei molti extracomunitari che vengono qui in ossequio alle norme di legge e che praticamente si vedono assimilati, loro malgrado, a migliaia di criminali senza scrupoli. Sbarchi scellerati, che hanno riempito il Paese di disperati pronti a tutto quando va bene, e di un esercito di beneficiati da indulti e/o affetti da problemi psichiatrici quando va male, ovvero quasi sempre, e che una volta salvati in mare con operazioni di molta forma e poca sostanza, grandiose scenografie foraggiate con folle dispendio di danaro pubblico tra elisoccorsi e altre amenità, vengono scaricati sul suolo patrio e abbandonati al loro destino, il che si traduce spesso in criminalità più o meno organizzata, più o meno macro, senza che se ne occupi più nessuno, tanto la sceneggiata è, letteralmente, andata in porto.
A farne le spese sono tutti coloro che, un tempo classe media, stanno scivolando inesorabilmente verso una silenziosa povertà, quelli costretti a prendere treni e autobus, e a girare per strada senza scorta e senza difesa, e a vivere ben lontani dai quartieri bene che conservano ancora qualche parvenza di tutela. Per quanto i media, in combutta con le leggi garantiste, cerchino sempre di non diffondere nomi e cognomi dei colpevoli, la realtà è che si assiste a una raffica di violenze e stupri senza precedenti da parte delle ben protette “risorse”. Non che gli autoctoni in questo difettassero in qualche modo, basti ricordare alcuni tra i più efferati delitti di cronaca, a partire dalla carneficina del Circeo, fatto sta che non si sentiva il bisogno di importare stupratori anche dall’estero, per i quali in Svezia hanno addirittura creato dei pamphlets antistupro, come se bastassero quattro pagine ad eradicare una forma mentis antica.
Rovereto: è morta la donna aggredita al parco
L’ultima di una lunga serie di vittime è Iris Setti, sessantenne di Rovereto uccisa di botte e, dato che è stata trovata con i pantaloni abbassati, forse violentata, da Chukwuka Nweke, nigeriano 37enne senza fissa dimora, più volte arrestato e sempre rilasciato come da copione, magari pure in possesso del solito foglio di via con cui questi individui si nettano le deiezioni dopo averle doverosamente scaricate sui marciapiedi o nelle fontane pubbliche, ignorato dai tribunali fino all’ennesima morte annunciata. Allora, ci si chiede fino a quando potrà durare una situazione del genere ma, soprattutto, qual è l’incantesimo che trasforma tutti coloro che arrivano al potere nell’esatto contrario di ciò che, prima di essere eletti, proclamavano di essere con tanta veemenza. Per quale ragione, una volta che l’opposizione va al potere, smette di essere tale e si amalgama in modo assolutamente straordinario a ciò che aveva combattuto fino a poco prima? Questa è la domanda che sorge spontanea e a cui sarebbe bene che qualcuno fornisse una risposta. I 92mila sbarchi permessi in sette mesi da un governo che è stato definito “fascista” più per una dimostrazione macchiettistica di fedeltà assoluta alla causa che per altro, non esistevano neanche ai tempi dei vari predecessori a trazione cinese. Ciò che adesso preoccupa di più è l’incolumità dei cittadini: tralasciando le fantasiose teorie dei vari piani Kalergi, sarebbe bene che qualcuno ci illuminasse sui motivi per cui si debba vivere nell’ansia e morire per mano di chi, pur essendo trascinato in un sistema spietato, non ha giustificazioni, e a causa della malagestione e dell’indifferenza di chi finge di ignorare quale far west siano diventate le città italiane.
Non soltanto Iris viveva una vita di grande responsabilità, e quando è stata uccisa stava prendendo una scorciatoia nel parco Nikolajevka a Rovereto per recarsi ad assistere la madre malata, ma la sua morte crudele poteva essere evitata se chi di dovere avesse fatto il suo lavoro. Le istituzioni devono dare risposte e soprattutto porre un freno alla dissoluzione assoluta che ci vede in pericolo in patria: forse perché la patria, come sosteneva chi ha un cane possidente a sua insaputa, deve condurre per forza a una vita “di merda”? Fra tanti allarmi farlocchi utili soltanto a tenere la popolazione in uno stato continuo di agitazione e con tanto di bonus psicologo fra i denti, le aggressioni e gli stupri che coinvolgono donne, uomini, ragazzini poco più che adolescenti e persino ultraottantenni, è una vera emergenza inspiegabilmente (?) taciuta. Il culmine dell’ipocrisia si raggiunge poi quando si parla di femminicidio con toni accorati, quando si invitano le donne a denunciare, pur sapendo bene che i denunciati generalmente la fanno franca, che saranno liberi nel giro di due minuti, che vengono giustificati in tutti i modi possibili e immaginabili, come accadrà ancora anche in questo caso, nel silenzio colpevole cui sono condannate Iris e tutte le altre vittime senza giustizia e senza ragione.