Olimpiadi, il CDM approva il decreto sull'autonomia del CONI

- di: Daniele Minuti
 
Lo sport italiano tira un profondo sospiro di sollievo: il Consiglio dei Ministri che ha preceduto le dimissioni dell'attuale Presidente Giuseppe Conte ha infatti approvato l'approvazione del decreto legge riguardante l'autonomia del Comitato Olimpico Nazionale Italiano senza il quale l'intera spedizione azzurra ai Giochi sarebbe stata sanzionata.

Il decreto è entrato in CDM ed è stato ufficialmente approvato dopo la richiesta di Conte dopo una lunga trattativa e l'intesa è arrivata grazie alla soluzione della pianta organica, sulla base di quanto previsto sul decreto 1 che poi non è andato a buon fine sul tema dell'incompatibilità. Bocciata quindi l'ipotesi del contratto di servizio del CONI (opzione chiesta dai ministeri di Sport e Salute ma malvista dal presidente del CONI, Malagò) e quella della creazione della società di servizio che avrebbe avuto le funzioni di strumento operativo del CONI per via delle troppe spese.

Questo decreto permetterà agli atleti italiani di non incorrere nella sanzione del CIO che si riunirà domani per discutere sul merito: la spedizione azzurra rischiava seriamente di vedere i partecipanti impossibilitati a esibire la bandiera italiana o ascoltare l'inno di Mameli dopo le gare

A commentare questo decreto arrivato in "Zona Cesarini" è stato il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora: "Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto che contiene le norme sull'autonomia del CONI. Adesso l'ultima parola spetta al Parlamento in sede di conversione. Era molto improbabile che l'Italia subisse una sanzione così dura dal CIO per la nostra gloriosa storia sportiva e di democrazia ma questa decisione fuga ogni dubbio risolvendo il problema dell'indipendenza del Comitato Olimpico Nazionale Italiano che era lasciato aperto dalla riforma del 2019".

Giovanni Malagò ha immediatamente avvertito Thomas Bach, presidente del CIO che stando alle parole del dirigente italiano si è detto molto felice dell'approvazione del decreto legge e del superamento di un problema tirato avanti per troppi mesi e che avrebbe portato a una pessima figura per lo sport italiano.
Non che una risoluzione in extremis sia un segnale così positivo.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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