Confesercenti: "Caro energia e inflazione logorano il potere d'acquisto delle famiglie"

- di: Daniele Minuti
 
L'Ufficio economico Confesercenti ha analizzato l'impatto che le famiglie italiane (e le loro spese) subiranno nel secondo semestre dell'anno in corso a causa dell'orma irrefrenabile accoppiata del caro energia con l'inflazione.

Confesercenti lancia l'allarme sul calo del potere d'acquisto delle famiglie

Secondo l'ultimo report, la corsa degli energetici porterà a una nuova impennata dei prezzi, con gli italiani che perderanno nella seconda metà del 2022 circa 12,1 miliardi di euro di potere d'acquisto, quindi 470 euro in meno per ogni famiglia in solamente sei mesi.

I rincari record registrati in estate sono ovviamente i colpevoli principali, con l'effetto che ricadrà sulle bollette d'autunno portando i prezzi ai livelli massimi: l'inflazione nel prossimo trimestre salirà di oltre mezzo punto rispetto all'estate, arrivando ad almeno il 9,1%. Per ora le famiglie hanno attinto ai loro risparmi (scesi del 2,3% in quota di PIL in primavera), che però ora scarseggiano, con 111.000 persone in meno rispetto a fine primavera che non hanno credito disponibile da cui attingere, con ridotte possibilità legate al credito.

I risparmi disponibili al momento superano 8,9 miliardi di euro, somma alta ma non sufficiente a tamponare il crollo del potere d'acquisto (stimata una perdita secca di consumi oltre i 3 miliardi di euro solo per il trimestre).

L'Ufficio Studi di Confesercenti chiude così: "In questo quadro, la priorità rimane porre un freno alla corsa delle tariffe energetiche, in modo da preservare il potere d’acquisto delle famiglie e contenere il boom dei costi fissi delle imprese, motore principale dell’aumento dei prezzi. Ma il probabile crollo della spesa pone un’ulteriore criticità per le attività della distribuzione commerciale, che si attendono di vivere il Natale più freddo – dal punto di vista dei consumi – dal 2020, anno della pandemia. È dunque necessario continuare a intervenire per attutire lo shock dovuto all’aumento della crisi energetica. Le risorse ci sono: tra inflazione e l’incremento dei prezzi di gas, energia e carburanti, nei primi otto mesi dell’anno il gettito IVA è aumentato di oltre 18 miliardi. Risorse destinate ad aumentare ancora nell’ultima parte dell’anno, e che devono essere restituite all’economia sotto forma di sostegni a imprese e famiglie".
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