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Manovra, Confcommercio: “Urgente una vera riforma fiscale. Servono credito, infrastrutture e più sostegno al lavoro”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Manovra, Confcommercio: “Urgente una vera riforma fiscale. Servono credito, infrastrutture e più sostegno al lavoro”

La riforma fiscale deve diventare la priorità assoluta del governo nella prossima Legge di Bilancio. È il messaggio lanciato oggi da Confcommercio, che al tavolo di confronto con l’esecutivo a Palazzo Chigi ha presentato una piattaforma di proposte per sostenere imprese, territori e occupazione.

Manovra, Confcommercio: “Urgente una vera riforma fiscale”

“Chiediamo di rafforzare le misure a supporto delle imprese e dei territori, completando il Pnrr e valorizzando le infrastrutture strategiche, che devono andare di pari passo con il potenziamento della Zes Unica, dotata di risorse adeguate e coerenti con l’inclusione di Umbria e Marche nel suo perimetro,” ha dichiarato la vicepresidente Donatella Prampolini, intervenendo all’incontro con il governo.

Fisco e credito: “Serve un nuovo patto tra banche e imprese”
Il primo capitolo del documento di Confcommercio riguarda il fisco. “È necessario intervenire per ridurre in modo strutturale la pressione fiscale sulle imprese e semplificare gli adempimenti, oggi troppo onerosi,” spiega Prampolini, ricordando che il sistema tributario italiano rimane tra i più complessi e costosi in Europa.

Altro fronte urgente è quello del credito. “Negli ultimi quindici anni abbiamo assistito a un drastico calo dei prestiti alle imprese,” osserva la vicepresidente, sottolineando la difficoltà per le piccole e medie aziende di ottenere finanziamenti a condizioni sostenibili.

Confcommercio propone una riforma dei confidi – i consorzi di garanzia fidi – per ampliare il loro perimetro d’azione, e una revisione del Fondo di Garanzia per le Pmi, con l’obiettivo di ristabilire “un legame diretto tra garanzia pubblica e rischiosità effettiva dell’impresa”, favorendo l’accesso al credito anche per le realtà meritevoli ma oggi penalizzate dai criteri bancari troppo rigidi.

Trasporti, turismo e infrastrutture
Sul piano infrastrutturale, Confcommercio chiede al governo di ricostituire la piena dotazione del Fondo strutturale per l’autotrasporto e di introdurre incentivi per il rinnovo delle flotte di veicoli e navi, con l’obiettivo di migliorare la competitività e ridurre l’impatto ambientale del settore logistico.

La vicepresidente ha anche insistito sulla necessità di investire nel turismo, considerato “uno dei motori principali della crescita e dell’occupazione”, e di rafforzare i collegamenti territoriali, specie nel Mezzogiorno, per rendere più efficiente la rete di trasporti e servizi.

Energia e competitività

Un altro nodo cruciale è quello energetico. Sebbene la fase più acuta della crisi sia superata, i prezzi al consumo restano significativamente più alti rispetto a Paesi come Francia e Spagna.

Per questo Confcommercio sollecita un disaccoppiamento tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità, il rinnovo della sterilizzazione degli oneri di sistema sulle bollette e l’estensione del meccanismo di compensazione utilizzando anche i proventi delle aste CO₂.

L’obiettivo, spiegano dall’associazione, è alleggerire il costo dell’energia per famiglie e imprese, favorendo al tempo stesso gli investimenti nella transizione ecologica e nelle nuove tecnologie verdi.

Lavoro, cuneo fiscale e produttività
La presidente Prampolini ha infine toccato il tema del lavoro, sottolineando come la crescita occupazionale registrata negli ultimi mesi sia “trainata dagli over 50”, mentre giovani e donne restano in grande difficoltà.

“Ci sono ancora troppi inattivi e troppi Neet,” ha detto, ricordando che il cuneo fiscale sul costo del lavoro in Italia è al 47,1%, contro una media Ocse del 34,9%. “Un divario che frena la competitività, pesa sui salari e disincentiva nuove assunzioni.”

Per Confcommercio serve quindi un piano strutturale che riduca il carico fiscale e contributivo, favorisca la formazione e premi la produttività.

Un segnale al governo

L’intervento di Confcommercio arriva in un momento chiave del confronto sulla manovra economica. Le imprese chiedono una visione di lungo periodo, capace di coniugare rigore di bilancio e crescita reale.

“Serve una riforma fiscale che premi chi investe e lavora, una politica energetica competitiva e un credito accessibile,” ha concluso Prampolini. “Solo così potremo rilanciare il sistema produttivo e far ripartire la fiducia.”

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