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Pechino risponde ai dazi Usa con ritorsioni nel settore Boeing. Avvertita anche l’Europa

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Pechino risponde ai dazi Usa con ritorsioni nel settore Boeing. Avvertita anche l’Europa
La Cina ha risposto in modo concreto ai nuovi dazi americani, alzando il livello dello scontro commerciale con Washington nel settore aerospaziale. Dopo il recente invito alle compagnie di non accettare nuovi jet Boeing, Pechino ha autorizzato il rientro negli Stati Uniti di alcuni aerei già pronti alla consegna. Due esemplari di 737 Max destinati alla Xiamen Airlines sono stati trasferiti dagli impianti di rifinitura di Zhoushan agli stabilimenti di Seattle, secondo quanto riportato da Reuters e confermato da fonti aziendali. Il gesto è stato interpretato dagli analisti come una manovra per colpire direttamente una delle aziende simbolo dell’economia americana, che vanta un portafoglio ordini cinese da oltre 11 miliardi di dollari.

Pechino risponde ai dazi Usa con ritorsioni nel settore Boeing. Avvertita anche l’Europa

In parallelo, il ministero degli Esteri cinese ha smentito l’esistenza di un’istruzione formale per bloccare le consegne Boeing, ma ha anche ricordato come l’applicazione dei dazi al 125% su ogni jet statunitense implichi un raddoppio del costo per le compagnie cinesi, passando da 55 a quasi 124 milioni di dollari per aereo. Il rischio, sottolineano gli esperti, è quello di una marginalizzazione della Cina nella catena globale di fornitura aerospaziale: Boeing potrebbe spostare le consegne verso clienti già in lista d’attesa come Air India e Malaysia Airlines, disposti ad accettare i velivoli respinti a condizioni favorevoli.

Richiamo a Bruxelles e rischio isolamento geopolitico

Per evitare l’isolamento internazionale e un effetto domino, Pechino ha inviato un messaggio diretto ai Paesi partner, in primis all’Europa: non adeguatevi alla strategia americana. In un comunicato del ministero del Commercio, la Cina ha messo in chiaro che ogni accordo volto a danneggiarne gli interessi sarà respinto e comporterà misure ritorsive equivalenti. «La Cina è determinata e in grado di salvaguardare i propri diritti», si legge nella nota, in cui si definiscono le politiche commerciali statunitensi come «bullismo economico».

Trump attacca la Fed, crollano i listini Usa

Nel frattempo, negli Stati Uniti si intensificano le tensioni interne. Donald Trump è tornato ad attaccare il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, accusandolo di non aver saputo gestire la reazione dei mercati ai dazi. L’apertura di Wall Street dopo la pausa pasquale ha registrato un tracollo: l’indice S&P ha perso il 2,36%, il Dow Jones il 2,48% e il Nasdaq il 2,55%. L’oro, rifugio tradizionale in tempi di incertezza, ha raggiunto un nuovo record, volando oltre i 3.400 dollari l’oncia. L’Europa, stretto alleato commerciale della Cina ma anche partner degli Stati Uniti, si trova ora a dover scegliere con estrema cautela la propria posizione.
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