Chirurgia maxillo-facciale: a Roma oltre tremila specialisti per il 27° Congresso della EACMFS

- di: Barbara Leone
 
Il volto umano è il nostro biglietto da visita, il riflesso delle nostre emozioni e la chiave per le nostre relazioni. Quando incidenti, malformazioni o malattie colpiscono, la chirurgia maxillo-facciale, giovane specialità in continuo progresso da 50 anni, diventa una risorsa vitale per restituire non solo la funzionalità, ma anche la dignità e l'autostima ai pazienti. Le innovazioni più significative e le diverse applicazioni saranno al centro del 27° Congresso della European Association for Cranio Maxillo Facial Surgery - EACMFS, la società scientifica europea che riunisce tutti i chirurghi impegnati in questa disciplina. Le recenti conquiste della chirurgia maxillo-facciale consentono di minimizzare e in alcuni casi di eliminare le malformazioni congenite del cranio e del volto, gli effetti di traumi violenti (causati da armi da fuoco, cadute, incidenti, morsi di cani) e le conseguenze dei tumori della zona testa-collo.

Chirurgia maxillo-facciale: a Roma oltre tremila specialisti per il 27° Congresso della EACMFS

Le malformazioni di interesse della chirurgia maxillo-facciale possono interessare il  volto ed il collo in punti e modi differenti – spiega il Prof. Valentino Valentini, Professore Ordinario in Chirurgia Maxillo Facciale presso La Sapienza Università Roma e direttore UOC Chirurgia Maxillo Facciale Policlinico Umberto I di Roma -. Tra le più diffuse vi sono il progenismo, ossia l’ipersviluppo della mandibola rispetto al mascellare superiore, o il suo contrario, il prognatismo, in cui il mascellare superiore è ipersviluppato in senso sagittale rispetto alla mandibola. Ci sono, poi, molte altre malformazioni congenite tra cui la più frequente e nota è rappresentata dalle labiopalatoschisi o volgarmente nota come labbro leporino. Ci possono essere anche malformazioni più complesse con coinvolgimento del cranio fino a determinare una alterazione dell’articolazione temporo-mandibolare causando quadri sintomatologici molto complessi di tipo neurologico che necessitano di un inquadramento multi specialistico. Questo tipo di atteggiamento è anche soprattutto vero in chirurgia oncologica e ricostruttiva. Per garantire il controllo a 360 gradi della patologia tutte le più moderne tecniche chirurgiche devono coordinarsi con gli avanzamenti tecnologici nelle altre discipline come la radioterapia e l’oncologia medica. Uno dei maggiori progressi si è avuto nell’ambito della chirurgia mini-invasiva. L’endoscopia, ad esempio, attraverso il naso permette di arrivare anche nella base cranica; la chirurgia robotica, invece, consente di intervenire nelle parti più profonde delle vie aereo-digestive senza incisioni sul volto. Una parte emergente è rappresentata dall’Intelligenza Artificiale che con i suoi modelli di apprendimento è in grado di facilitare le diagnosi precoci con predizione dei risultati dei trattamenti”.

Il 27° Congresso EACMFS si tiene eccezionalmente a Roma presso il Centro Congressi “La Nuvola” dal 16 al 20 settembre. Si propone come il principale forum internazionale per la ricerca, la teoria e lo sviluppo della chirurgia orale e maxillo-facciale. L’iniziativa, che ha frequenza biennale, si tiene in Italia per la presidenza del chirurgo ferrarese Manlio Galiè e può vantare un ricco programma con simposi, masterclass e relazioni aperte a tutte le specialità.

Nel 27° Congresso EACMFS sono rappresentate le società scientifiche di tutto il mondo, di ogni continente, con tremila delegati provenienti da oltre cento Paesi – sottolinea il Prof. Manlio Galiè, Presidente EACMFS e Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara –. Presteremo attenzione alle nuove tecnologie, alla robotica, all’Intelligenza Artificiale, innovazioni che richiedono un confronto per determinare il reale beneficio che ne trae la qualità di vita del paziente. Tra i vari approfondimenti, infatti, vi sarà proprio la sessione sull’umanizzazione delle cure: non interveniamo sulle malattie, ma sui pazienti, che sono diversi l’uno dall’altro. Il congresso sarà aperto anche ad altri specialisti: la chirurgia maxillo-facciale d’altronde interagisce con varie branche della medicina, lavorando con un approccio multidisciplinare insieme a otorinolaringoiatri, odontoiatri, ortodontisti, oculisti, neurochirurghi, chirurghi plastici, oncologi, radioterapisti. Vedremo ciò che viene fatto nel resto del mondo e si confronteranno nuove tecniche a livello internazionale, valorizzando la nostra tradizione, visto che la scuola italiana ha sempre recitato un ruolo importante. Ampio spazio sarà dedicato anche alla formazione dei giovani chirurghi, i quali sosterranno un esame per il conseguimento di una certificazione internazionalmente riconosciuta”.

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