Cassa Integrazione: arriva la proroga fino al marzo del 2021

- di: Daniele Minuti
 
È in arrivo una doppia proroga per quanto riguarda la cassa integrazione in Italia e dovuta all'emergenza per la pandemia da Coronavirus: questa decisione permetterà alle aziende che l'hanno esaurita di avere la copertura fino alla fine del 2020 e anche l'eventuale prosecuzione nel prossimo anno almeno fino a marzo.

La mossa del governo che allungherà la durata temporale degli ammortizzatori sociali si distinguerà in due fasi e con l'utilizzo di due strumenti normativi. Il primo sarà un decreto che sarà messo a punto prima della riunione con i vertici dei sindacati in programma mercoledì 21 ottobre (questo è il caso della proroga fino al 31 dicembre).

La seconda invece riguarda i 5 miliardi di euro della manovra con cui si finanzierà la copertura della CIG dovuta alla pandemia fino al marzo 2021, che resterà ancora gratuita per le aziende che nel confronto fra il pre e post emergenza sanitaria hanno perso almeno un quinto del fatturato come era già sancito dal Dl 104, mentre chi ha perso una somma minore dovrà versare un contributo del 9% e chi non ha avuto cali pagherà il 18%,

A questo si lega inevitabilmente la questione del blocco dei licenziamenti individuali per motivi collettivi ed economici che è stato istituito il 17 marzo, con l'ultima proroga sancita nel decreto Agosto che ha aggiunto il blocco dei licenziamenti fino alla fine dell'anno per le imprese che incassano i sussidi statali. In pratica, nel periodo in cui per molte aziende scadrà la Cassa Integrazione Covid oppure lo sgravio dei contributi, ci sarà libertà di licenziare, cosa che preoccupa i sindacati.

I leader di Cisl, Uil e Cgil hanno chiesto un'estensione fino alla fine della crisi sanitaria mentre Confindustria e le Imprese hanno ribadito la disponibilità a pagare la CIG pur di non avere la proroga del blocco dei licenziamenti: in questo senso si procederà probabilmente con un sollevamento graduale del provvedimento, cioè prorogare la CIG per la fine dell'anno e mantenere il blocco dei licenziamenti per chi ne usufruisce mentre la proposta ai sindacati potrebbe essere la conferma solamente del blocco ai licenziamenti collettivi.
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