Caro bimbo, Federconsumatori: nel 2024 i neo-genitori spendono il 4% in più

- di: Barbara Leone
 

Anche quest’anno l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha aggiornato il monitoraggio sui costi per mantenere un bambino nel primo anno di vita. Dallo studio emerge che il costo complessivo per mantenere un bambino nei suoi primi 12 mesi di vita varia da un minimo di 7.431,58 euro fino ad un massimo di 17.585,78 euro. Rispetto al 2023, mediamente, si registra un aumento complessivo del +5% per i costi minimi e del +3% per i costi massimi. In ogni caso si tratta di costi insostenibili che, uniti alla precarietà occupazionale e alla mancanza di lavoro per i giovani, continuano a incidere pesantemente sull’andamento della natalità nel nostro Paese, dimostrando l’inefficacia delle politiche pro-natalità e di sostegno alle famiglie messe in atto fino ad ora, che andrebbero potenziate, non solo, come fatto in alcuni casi, per incrementare il numero dei figli.  I dati sulla natalità confermano questa criticità: nel 2023 in Italia, stando agli indicatori demografici diffusi dall'Istat, i nuovi nati sono 379.000, con un tasso di natalità pari al 6,4 per mille (era 6,7 per mille nel 2022).

Caro bimbo, Federconsumatori: nel 2024 i neo-genitori spendono il 4% in più

Alla luce di tali difficoltà, sono sempre di più i genitori che escogitano ogni soluzione per risparmiare, anche su questa voce, ricorrendo all’usato o ai portali online per acquistare i prodotti necessari, oppure aderendo ai numerosi gruppi di scambio/regalo/passamano esistenti sui social network e online.  Acquistando online il risparmio sull’importo minimo di spesa per il mantenimento di un bimbo nel primo anno di vita è del 30%, mentre su quello massimo del 36% (non considerando per ovvie ragioni i costi relativi ai beni di prima necessità quali pannolini, farmaci, biscotti, latte e pappe e le visite mediche).

Il costo complessivo diminuisce ancor di più se si ricorre al canale dell’usato: comprare prodotti di seconda mano consente di risparmiare sulla spesa finale da un minimo del 53%, fino ad un massimo del 61%. Nonostante i costi proibitivi per il sostentamento di un bambino nei suoi primi 12 mesi di vita, i baby shower e le feste in grande stile per il primo compleanno vanno sempre più di moda. I costi di questi eventi aumentano: nel 2024, l’allestimento di un baby shower nella propria abitazione per 25 invitati ha un costo medio di 876,46 euro (+6% rispetto al 2023). Nel caso di una festa di compleanno per 35 persone, invece, l’importo da spendere è di 1.191,94 euro (+4% rispetto al 2023).

Nel dettaglio, rientrano tra le spese da sostenere durante il primo anno anche quelle relative al periodo prima della nascita: tra prodotti, farmaci e abbigliamento, l’importo complessivo, come si può vedere dalla tabella seguente, è di 2.747,00 euro (il +3% in più rispetto al 2023). Le famiglie con figli a carico possono beneficiare dell’assegno unico universale, potenziato dal 2023 a più riprese, spettante per ogni figlio minorenne (o anche maggiorenne al di sotto dei 21 anni di età in presenza di determinate condizioni). Nel 2024, con la Legge di Bilancio 2024, sono state confermate le maggiorazioni assegno unico figli previste dalla Manovra 2023. L’assegno unico viene erogato mensilmente e modulato a seconda del valore ISEE delle famiglie, tenendo conto anche dell’età dei figli e della condizione di disabilità laddove presente. L’importo di tale sostegno varia da un massimo di 199,4 euro per ciascun figlio minore con ISEE fino a 17.090,61 euro a un minimo di 57 euro per ciascun figlio minore in assenza di ISEE o con ISEE pari o superiore a 45.574,96 euro. Si ricorda che le famiglie che già ricevono l’assegno unico non devono ripresentare la relativa domanda in quanto il sussidio viene rinnovato in automatico. Tuttavia, per non ricevere l’importo minimo, è necessario presentare un ISEE aggiornato: solo così l’AUU viene accreditato in base al reddito effettivo con tutte le eventuali maggiorazioni. Il passaggio all’assegno unico ha sostituito le detrazioni per quei figli a carico per i quali viene già riconosciuto l’Auu, ma queste vengono ancora riconosciute per alcuni familiari, quali: i figli maggiorenni con più di 21 anni ma meno di 24 anni che producono un reddito pari o inferiore ai 2.840,51 euro nel periodo d’imposta di riferimento; i figli maggiorenni con più di 24 anni che producono un reddito pari o inferiore a 4.000,00 euro. i figli con più di 21 anni disabili, per i quali spetta sia l’assegno unico che la detrazione per familiari a carico.

Nell’ambito degli interventi normativi a sostegno delle famiglie rientra anche il potenziamento del contributo per il pagamento di rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati e di forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche. Dal 1° gennaio il Bonus Asilo Nido è stato potenziato con la possibilità di ottenere un voucher extra a partire dal secondo figlio.  Spetta alle famiglie con ISEE fino a 40.000 euro, che possono ottenere un contributo di massimo 3.600 euro sotto forma di rimborso delle spese sostenute, a favore dei genitori di figli nati, affidati o adottati. Gli importi variano in base all’ISEE e sono cumulabili con l’Assegno Unico Figli.  In caso non si disponga di ISEE valido, se le famiglie risultano in possesso dei requisiti richiesti possono presentare domanda per il Bonus Nido 2024 ma riceveranno la somma minima (pari a 1.500 euro annui). Le istruzioni per la presentazione delle domande per il 2023, sono reperibili sul sito dell’INPS, nella sezione dedicata ai servizi per i genitori. Il bonus mamme 2024 è un aiuto per le madri che lavorano, riconosciuto tramite esenzione dal pagamento dei contributi previdenziali a loro carico (parliamo dei contributi IVS per le dipendenti del settore privato e del contributo FAP per le dipendenti PA). Ne hanno diritto le lavoratrici madri con almeno due figli e in possesso di specifici requisiti. Il Parlamento ha previsto anche degli incentivi per promuovere l’occupazione giovanile e femminile rivolti ai datori di lavoro privati che, a decorrere dal 2024, assumono con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato le donne, madri.

Tra i bonus per il sostegno alle famiglie c’è anche il cosiddetto assegno di maternità erogato dai Comuni. Si tratta di una misura stanziata in favore di quelle neomamme che sono sprovviste di copertura previdenziale obbligatoria tale da permettere l’accesso al congedo di maternità Inps. Per averne diritto è necessario che l’Isee in corso di validità non superi i 20.221,13 euro. L’importo nel 2024 è pari a 404,17 euro ed è riconosciuto per cinque mensilità. L’assegno di maternità dello Stato è un sostegno economico che la madre o il padre, se sono lavoratori atipici o discontinui, possono richiedere per la nascita di un bambino, nonché per l’adozione o l’affidamento. Nel 2024, l’assegno di maternità dello Stato è pari, nella misura intera, a 2.488,14 euro.  Si tratta di un aiuto strutturale per i genitori in difficoltà il cui importo varia di anno in anno, rivalutato sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo. Per il 2024 la rivalutazione è stata pari al +5,4%. È previsto anche un bonus dell’importo massimo di 400 euro per l’acquisto di latte artificiale rivolto alle mamme che, a causa di particolari condizioni patologiche, non possono allattare naturalmente il proprio figlio e non possono accedere alla banca del latte materno donato. Tale agevolazione spetta fino al compimento del 6° mese del bambino, a patto di avere un Isee non superiore a 30.000 euro. La richiesta va presentata alla Asl di appartenenza, secondo le tempistiche e modalità dettate dalla regione di residenza.

Importata dall’America qualche anno fa, la moda dei baby shower è sempre più di tendenza. È una festa in cui la futura mamma e il nascituro vengono sommersi di regali: vestitini, scorte di pannolini, copertine, passeggini e tutto ciò di cui hanno bisogno. Il costo complessivo per organizzare un baby shower per 25 persone nella propria casa rimane elevato: tra catering, addobbi a tema, torta e giochi il party per festeggiare la nascita del neonato ha un costo medio di 876,4 euro, con un aumento del +6% rispetto al 2023.  Una spesa che, tuttavia, viene ricompensata dai regali e dai doni che vengono elargiti durante l’evento, grazie ai quali le mamme e i papà riescono a risparmiare sui costi relativi al mantenimento del bambino nel suo primo anno di vita. È di gran moda organizzare anche festeggiamenti in grande stile in occasione del primo compleanno del bambino. Un’occasione per sfoggiare decorazioni e torta a tema, palloncini, addobbi e giochi per gli invitati. Nel 2023, il costo medio per la celebrazione di questo evento è di 1.191,94 euro per 35 invitati (+4% rispetto al 2023): una spesa in più da aggiungere ai costi previsti durante il primo anno di vita del bambino. Cerimonia imprescindibile per tutti i credenti, celebrare il battesimo del proprio figlio nel 2024, tra l’allestimento della sala, il pranzo e le bomboniere, potrebbe costare da un minimo di 2.930,15 euro ad un massimo di 6.358,98 euro per 60 invitati (+4,5% rispetto al 2023). Sempre più di tendenza regalare del denaro attraverso un versamento su un conto corrente destinato al mantenimento del festeggiato.

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