“Cantiere scuole”: la guida Assolombarda per promuovere una nuova stagione di luoghi dell’istruzione

- di: Barbara Leone
 
Le risorse pubbliche messe in campo dal Pnrr, pur significative, non saranno sufficienti per affrontare il problema dell’ammodernamento delle infrastrutture scolastiche. Assolombarda scende, così, in campo per promuovere una campagna di sensibilizzazione e lo fa a partire dal documento “Cantiere Scuole: edifici innovativi per un territorio sostenibile”. Si tratta di una iniziativa promossa dall’Associazione nell’ottica di proporre un metodo di intervento sugli edifici scolastici, con particolare riferimento alle scuole secondarie di secondo grado, basato su una strategia fondata sulla connessione tra politiche dell'istruzione, della formazione e del lavoro e quelle industriali legate al territorio. Assolombarda, nell’occasione, ha analizzato le possibili interazioni tra diverse componenti implicate nell’ambito delle infrastrutture scolastiche, facendosi portavoce di un modello per il quale la progettazione interdisciplinare diventa lo snodo fondamentale per la gestione degli edifici durante l’intero ciclo di vita.

“Cantiere scuole”: la guida Assolombarda per promuovere una nuova stagione di luoghi dell’istruzione

In considerazione delle specifiche necessità di spazi per didattica laboratoriale richiesti dagli indirizzi tecnici e professionali, le strutture che ospitano le scuole superiori (7.100) sono quelle che necessitano più interventi. Nelle province di Milano, Monza Brianza, Lodi e Pavia, in particolare, sono presenti oltre 320 scuole secondarie di secondo grado in cui studiano oltre 180.000 allievi. È rilevante il “peso” della Città metropolitana di Milano, con 203 scuole superiori di secondo grado e quasi 120.000 studenti. Il patrimonio immobiliare scolastico di questa area è costituito da circa 155 edifici, il cui 80% ha più di 30 anni, situati sia nella città di Milano sia nei restanti Comuni del territorio metropolitano. Rinnovare è un’esigenza, ma soprattutto un’opportunità. Il documento presentato da Assolombarda nell’ambito del convegno “Cantiere Scuole”, oltre ad aprire la strada a una campagna di comunicazione sul territorio e tra stakeholder sul tema, parte da un assunto: gli investimenti per l’edilizia scolastica non sono fatti solo a beneficio del mondo della formazione, ma rappresentano anche un apripista per una nuova politica industriale.

La realizzazione di nuovi edifici, del resto, non è solo un’occasione per migliorare la didattica ma anche un investimento sulle infrastrutture del Paese, con ricadute dirette sull’economia del territorio. “Il gap con gli altri Paesi europei in tema di capitale umano qualificato trova una delle sue spiegazioni, in Italia, nella difficoltà di fare sistema anche sul versante dell’edilizia scolastica - ha dichiarato la vicepresidente di Assolombarda con delega a Università, Ricerca e Capitale Umano, Monica Poggio -. Dobbiamo, invece, impegnarci insieme allo scopo di consegnare ai giovani luoghi dell’istruzione adeguati alle loro esigenze di apprendimento e di formazione. Per farlo dobbiamo lavorare con istituzioni, università, centri di ricerca e corpi intermedi per superare, sin da subito, gli ostacoli che ci impediscono di esprimere al meglio le nostre potenzialità in tema di innovazione, ricerca e sviluppo. Le scuole, in questa ottica, possono diventare un terreno perfetto per sperimentare processi innovativi di rigenerazione urbana che abbiano, nel lungo periodo, anche ricadute positive sulla formazione dei nostri giovani e sulla capacità delle imprese di avvalersi di risorse qualificate per proiettarsi, sempre di più, sul mercato globale”.

In questo solco, Assolombarda si propone come interlocutore per una nuova stagione di riflessione sui luoghi dell’istruzione. Secondo la guida, per avviare un percorso che vada in questa direzione, serve una nuova governance capace di prevedere un coinvolgimento diretto di rappresentanze del mondo delle imprese e delle istituzioni finanziarie. L’obiettivo è l’attuazione di forme di partenariato pubblico-privato utili per ampliare la portata dei piani di rinnovo delle infrastrutture scolastiche. In questo modo, grazie a un metodo condiviso, con una visione vocata alla rigenerazione urbana, i plessi scolastici possono diventare un elemento di innesco di processi innovativi di rigenerazione urbana, sia tramite investimenti pubblici che attivando partnership con il privato. Le infrastrutture scolastiche hanno in sé un grande potenziale capace di valorizzare il proprio Dna-Esg: progettare gli spazi e pensare al metodo educativo ha, infatti, un impatto diretto sul sistema sociale e produttivo. Investire sugli spazi dedicati alla scuola significa, inoltre, collaborare alla formazione culturale e sociale del territorio e del capitale umano pronto ad entrare nel mondo del lavoro. Ma può anche diventare, infine, un modo per rendere le giovani generazioni autonome e consapevoli sulla scelta del proprio futuro e sulla centralità rivestita oggi dalla sostenibilità.

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