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Canada e Australia valutano il riconoscimento della Palestina

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Canada e Australia valutano il riconoscimento della Palestina

Si intensifica il dibattito internazionale sul riconoscimento dello Stato di Palestina. I ministri degli Esteri di Canada, Australia, Finlandia e Portogallo hanno annunciato che i rispettivi Paesi stanno considerando la possibilità di compiere questo passo in occasione della prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite, prevista a settembre a New York.

Canada e Australia valutano il riconoscimento della Palestina

La dichiarazione, riportata dal quotidiano israeliano Haaretz, è stata firmata anche dai rappresentanti di Nuova Zelanda, Andorra e San Marino e diffusa nell’ambito della Conferenza ONU per la promozione della soluzione dei due Stati, organizzata congiuntamente da Francia e Arabia Saudita.

La dichiarazione comune
Il documento sottolinea che il riconoscimento dello Stato di Palestina rappresenterebbe “un passo essenziale verso una soluzione a due Stati, l’unico orizzonte politico realistico per una pace giusta e duratura tra israeliani e palestinesi”.

La presa di posizione arriva in un momento di forte tensione in Medio Oriente, con la guerra a Gaza che continua a mietere vittime e un processo negoziale ormai bloccato da anni. Secondo i firmatari, il riconoscimento internazionale potrebbe contribuire a riaprire un percorso politico, rafforzando la legittimità delle istituzioni palestinesi e incentivando le parti a sedersi al tavolo del dialogo.

Il contesto internazionale
Finora, circa 140 Paesi nel mondo hanno già riconosciuto lo Stato di Palestina, ma solo pochi tra gli Stati membri dell’Unione Europea e nessuno tra i principali partner anglosassoni. La posizione di Canada e Australia, dunque, rappresenterebbe una svolta significativa, specie per l’influenza politica e diplomatica di questi Paesi.

La conferenza ONU di Parigi, guidata da Francia e Arabia Saudita, ha visto la partecipazione di numerosi ministri degli Esteri occidentali, a testimonianza di un rinnovato impegno internazionale a favore della soluzione dei due Stati, più volte evocata dalle risoluzioni ONU ma rimasta lettera morta sul terreno.

Le reazioni di Israele
Il governo israeliano ha reagito con durezza alla notizia. Il ministero degli Esteri ha fatto sapere che “qualsiasi riconoscimento unilaterale della Palestina rappresenta un incentivo al terrorismo di Hamas e mina la possibilità di un negoziato reale”.

Il premier Benjamin Netanyahu ha ribadito che “Israele non accetterà imposizioni dall’esterno” e ha sottolineato come la priorità debba restare “la sicurezza dei cittadini israeliani e la lotta contro i gruppi armati che operano da Gaza e Cisgiordania”.

Le posizioni palestinesi
Dal fronte palestinese, invece, la dichiarazione è stata accolta con favore. L’Autorità nazionale palestinese ha definito la mossa “un atto di coraggio politico” e ha chiesto alla comunità internazionale di “non perdere altro tempo di fronte alla sofferenza del popolo palestinese”.

Il presidente Mahmoud Abbas ha inviato un messaggio ai partecipanti alla conferenza, esortando i governi occidentali a “riconoscere la Palestina come atto di giustizia storica e premessa indispensabile per una pace vera”.

Il ruolo dell’Europa
La scelta di Finlandia e Portogallo di allinearsi a questo fronte evidenzia il dibattito interno all’Unione europea, dove non esiste ancora una posizione comune sul riconoscimento. Alcuni Paesi membri, come Spagna, Irlanda e Norvegia (quest’ultima fuori dall’Ue ma allineata politicamente), hanno già compiuto il passo, mentre altri restano cauti, temendo ripercussioni nei rapporti con Israele e con gli Stati Uniti.

Il commissario Ue per gli Affari esteri, Josep Borrell, ha commentato che “il riconoscimento della Palestina è una decisione sovrana dei singoli Stati membri, ma l’Ue nel suo insieme resta impegnata per una soluzione a due Stati”.

Le prospettive per settembre
Tutti gli occhi sono ora puntati sulla prossima Assemblea generale dell’ONU. La possibilità che un gruppo di Paesi occidentali riconosca ufficialmente lo Stato di Palestina in quella sede potrebbe segnare un punto di svolta nel processo diplomatico.

Secondo gli osservatori, se Canada e Australia dovessero procedere al riconoscimento, potrebbero trascinare altri Stati esitanti, creando un effetto domino capace di rafforzare la legittimità internazionale della causa palestinese.

La conferenza di Parigi ha dunque riacceso i riflettori su un tema che sembrava relegato ai margini dell’agenda internazionale. Il riconoscimento della Palestina, a lungo rimandato, torna al centro del dibattito globale come una possibile via per riaprire uno spiraglio di speranza in una delle crisi più lunghe e complesse della storia contemporanea.

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