Borse: i mercati asiatici chiudono la settimana con il segno positivo

- di: Redazione
 
La settimana di contrattazioni per i mercati asiatici si è chiusa positivamente. Il principale indice giapponese, il Nikkei 225, ha guadagnato lo 0,5%, raggiungendo quota 38.566,40, grazie alla spinta dei dati economici, che hanno registrato una confortate crescita. Soprattutto quello della produzione industriale, che a luglio, rispetto al mese precedente, come ha riferito il Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria, ha messo a segno un robusto + 2,8%, inferiore alle aspettative, ma comunque un segnale di crescita.
L'indice S & P/ASX 200 australiano ha guadagnato lo 0,3% a 8.071,90. Il Kospi della Corea del Sud ha aggiunto lo 0,6% a 2.677,19. L'Hang Seng di Hong Kong ha messo a segno un corposo + 1,8% a 18.100,00, mentre lo Shanghai Composite ha guadagnato l'1,3% a 2.860,89.

Borse: i mercati asiatici chiudono la settimana con il segno positivo

Ieri a Wall Street alcune grandi aziende tecnologiche hanno ridimensionato i guadagni, determinando una chiusura contrastata per gli indici azionari statunitensi.
L'S & P 500 ha chiuso invariato dopo aver ceduto un precedente guadagno di quasi l'1%. L'indice di riferimento è a circa l'1,3% di distanza dal record stabilito a luglio.
Il Dow Jones Industrial Average ha registrato un guadagno dello 0,6%. Il Nasdaq Composite, a forte contenuto tecnologico, ha lasciato lo 0,2%, dopo un consistente guadagno iniziale.
In una notizia un po' positiva, il Dipartimento del Commercio ha migliorato la sua valutazione della crescita economica degli Stati Uniti per il secondo trimestre al 3%, rispetto a una precedente stima del 2,8%. È un altro segnale che l'economia rimane forte, nonostante la pressione di un'inflazione ostinata e di alti tassi di interesse.

Oggi c'è grande attesa per la pubblicazione, da parte del governo americano, dei dati di luglio sull'inflazione con il PCE, ovvero il rapporto sui consumi e le spese personali. Gli economisti si aspettano che il PCE, che è la misura preferita della Federal Reserve per l'inflazione, mostri che l'inflazione è salita al 2,6% a luglio dal 2,5% di giugno. Era arrivata al 7,1% a metà del 2022.
I rendimenti obbligazionari sono aumentati nel mercato dei Treasury. Il rendimento del Treasury decennale è salito al 3,86% dal 3,84% di mercoledì sera.
Sul fronte energetico, il greggio di riferimento statunitense ha guadagnato 18 centesimi a 76,09 dollari al barile. Il greggio Brent è salito di 23 centesimi a 80,17 dollari al barile.
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