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Borse: inizio di settimana positivo per i mercati asiatici

- di: Redazione
 
Borse: inizio di settimana positivo per i mercati asiatici
I mercati asiatici hanno aperto in terreno positivo la settimana di contrattazioni, con i regolatori cinesi che hanno annunciato ieri misure per sostenere i mercati azionari del Paese e mentre un tribunale di Hong Kong ha messo in liquidazione lo sviluppatore immobiliare China Evergrande, strangolato da un enorme debito. 
Da oggi, secondo l'annuncio dell'autorità cinese di regolamentazione dei titoli, la Cina sospenderà il prestito di azioni specifiche per le vendite allo scoperto, una mossa per sostenere i mercati azionari in declino del Paese. 
L'Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato lo 0,9% a 16.102,02 e l'indice Shanghai Composite è salito dello 0,3% a 2.918,81.

Borse: inizio di settimana positivo per i mercati asiatici

L'indice Nikkei 225 di Tokyo è salito dell'1,1% a 36.121,09. In Corea del Sud, il Kospi ha messo a segno un significativo + 1,5% a 2.507,50. L'indice S & P/ASX 200 australiano è salito dello 0,3% a 7.576,60. A Bangkok il SET è cresciuto dello 0,2%. Venerdì, sui mercati americani, l'indice S & P 500 è scivolato dello 0,1% a 4.890,97, il primo calo dopo sei giorni consecutivi di chiusure in positivo.
Il Dow Jones Industrial Average è salito dello 0,2% a 38.109,43. La debolezza dei titoli tecnologici ha trascinato il Nasdaq composito in una perdita dello 0,4% a 15.455,36. Venerdì l'indice cui fa riferimento per le sue decisioni la Federal Reserve ha mostrato che l'inflazione è andata come previsto, a 2,65 a dicembre, in linea con il tasso di novembre.
Tutto questo mentre la spesa dei consumatori statunitensi a dicembre si è rafforzata più del previsto, rassicurando sul fatto che l'economia statunitense resti resiliente rispetto al timore di una recessione. 
La riunione della Federal Reserve di questa settimana probabilmente si concluderà senza alcuna modifica ai tassi di interesse. Se la Fed dovesse, comunque, decidere di iniziare a tagliare i tassi a marzo, si tratterebbe di una netta inversione di tendenza rispetto agli ultimi due anni, quando la Fed ha alzato il tasso di interesse principale al livello più alto dal 2001. 
Nel commercio energetico, il greggio statunitense di riferimento è aumentato di 44 centesimi a 78,45 dollari al barile nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, lo standard internazionale, è cresciuto di 46 centesimi a 83,41 dollari al barile.
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