I fattori del continuo successo dell’Ateneo, le priorità programmatiche del mandato rettorale, 2022-2024, il forte impulso alla scienza dei dati, l’investimento nella ricerca scientifica, da quella di base a quella applicata, il processo di integrazione della ricerca in tutte le attività dell’Ateneo, l’accompagnamento di uno studente dall’inizio dell’Università al pieno della sua vita professionale o della sua carriera accademica, grazie ai corsi della School of Management e alla Scuola di Dottorato. Parla il Magnifico Rettore Prof. Francesco Billari.
Università Bocconi forma studenti a prova di futuro in scienze sociali e management
La Bocconi si conferma nella top 10 mondiale dei migliori atenei per scienze sociali e management nel QS World University Rankings. Quali sono i fattori chiave di questo successo dell’Ateneo?
Da un lato abbiamo una forte tensione verso l’eccellenza nella ricerca, con forte attenzione all’impatto sulla società e sull’economia, perché la ricerca nelle scienze sociali e nel management può effettivamente contribuire a migliorare il mondo in cui viviamo. Per questo la Bocconi promuove un approccio multidisciplinare e si impegna costantemente nell’attrazione dei migliori ricercatori a livello internazionale. Dall’altro lato, lavoriamo continuamente per assicurare e migliorare la qualità della didattica. Questo comporta non solo il poter fornire agli studenti corsi di alto livello e all’avanguardia, ma la capacità di creare intorno a loro una struttura e un ecosistema che favorisca l’apprendimento, con metodi innovativi e che mettano in rete tra loro gli studenti, ma anche gli alumni e chi lavora in aziende e istituzioni. Pensando al lungo periodo, c’è un concetto che mi piace ripetere perché ritengo condensi al meglio ciò che facciamo: il nostro obiettivo è formare studenti a prova di futuro. Credo che gli ottimi risultati dei ranking dimostrino che siamo sulla strada giusta.
Quali sono le principali traiettorie programmatiche del suo mandato da Rettore 2022-2024?
Oltre alla ricerca e alla didattica, continuando a pensare, come chi mi ha preceduto, di utilizzare la rivoluzione digitale come una risorsa scientifica e didattica, mi concentrerò in particolare su due temi che stanno a cuore alla nostra Università: la mobilità sociale e l’inclusione sociale in tutte le sue forme. Sul primo fronte sarà sviluppato ulteriormente l’impegno della Bocconi per favorire il più possibile l’accesso all’Università degli studenti, indipendentemente dalle loro condizioni economiche e sociali. Un esempio di mobilità sociale molto spiccata è quello degli studenti rifugiati, che abbiamo iniziato ad accogliere e ad accompagnare. Sul secondo fronte amplieremo in modo costante le iniziative in atto. Abbiamo creato un certificato per gli studenti che si impegnano in modo volontario in iniziative di impatto sociale e rafforzeremo l’attenzione alla diversità di genere, di nazionalità, di provenienza culturale della nostra comunità. Vediamo l’espansione dei corsi in lingua inglese come elemento centrale per spingere la diversità di culture e di nazionalità.
La vostra visione delle scienze sociali si espande e si espanderà progressivamente per affrontare le grandi sfide dei nostri tempi. Avete aperto un dipartimento di scienze computazionali e sviluppato la scienza dei dati. Quali saranno, nel breve-medio periodo, gli ulteriori concreti passi avanti che l’Università Bocconi farà in questa direzione?
Che per capire e governare la complessità non si possa prescindere dalla descrizione della realtà, quindi dai dati, è assodato. La descrizione della realtà sociale ed economica, delle istituzioni e delle aziende non può accadere però senza un nostro impegno attivo, guidato dalla preparazione appunto nelle scienze sociali con una forte enfasi quantitativa, che sta sempre più diventando un carattere distintivo della Bocconi. Questo impegno, essenziale per pensare a come rispondere alle grandi e piccole sfide, viene reso concreto dalla raccolta di dati. Sono dati di ogni tipo, sempre più ‘grandi’, o grandissime basi di dati: oggi molte scoperte, dall’ambito aziendale a quello scientifico, dalle politiche alla sanità, non potrebbero avvenire senza la capacità di analizzare grandi basi di dati. Un’università come la Bocconi, che vuole coprire l’intero spettro delle scienze sociali e del management, vuole essere in prima linea, attrice di questo sviluppo. Per questo abbiamo creato nel 2022 un dipartimento di ‘Computing Sciences’, che raccoglie esperti nei metodi di analisi e negli algoritmi provenienti da discipline diverse, con una forte presenza di informatici e fisici teorici. Per questo abbiamo lanciato nel 2023 un Master of Science in ‘Artificial Intelligence’, che completa il percorso di studi dedicato a queste specifiche competenze già iniziato dal Bachelor in ‘Mathematical and computing sciences for artificial intelligence’. Questi percorsi si uniscono a quelli in ‘Data Science’ esistenti: andremo avanti nello sviluppare programmi ‘data intensive’. Stiamo esplorando, per completare i petali della nostra rosa di scienze sociali, l’apertura di ricerche e percorsi didattici nell’area delle scienze cognitive e comportamentali.
Nella Vision 2030 vi ponete l’obiettivo di diventare la principale università di scienze sociali nell’Europa continentale entro il 2030 e affermate che a questo scopo la Bocconi integrerà via via la ricerca in tutte le sue attività. Cosa significa in concreto questa integrazione, quali ricadute avrà sull’impostazione dell’Ateneo?
L’obiettivo dell’Università Bocconi è avere un impatto positivo sulla società, sia direttamente, attraverso la formazione di studenti capaci di dare il proprio contributo, sia indirettamente, fornendo a istituzioni e imprese che fanno parte del nostro ecosistema degli strumenti utili per poter prendere decisioni. A monte di tutto questo, però, non può che esserci l’investimento nella ricerca scientifica, da quella di base a quella applicata: solo studiando i problemi e cogliendone la dimensione e le implicazioni, possiamo sperare di governarli. Da demografo, è qualcosa che conosco molto bene.
State procedendo con lo sviluppo di una straordinaria esperienza di apprendimento, dai corsi universitari all’executive education. La capacità di avere un’offerta così multidimensionale rappresenta infatti un pilastro portante della ‘value proposition’ Bocconi. Può entrare nel dettaglio di questa esperienza di apprendimento?
Di fatto accompagniamo uno studente dall’inizio dell’Università al pieno della sua vita professionale o della sua carriera accademica, grazie ai corsi della nostra School of Management e alla Scuola di Dottorato. Il principio di fondo è uno solo: per essere a prova di futuro dobbiamo prepararci e preparare al ‘continuous learning’. In altre parole, non bisogna mai smettere di imparare.