Biden parla di democrazia, ma entra a gamba tesa sull'Italia
- di: Redazione
Se il presidente della nazione più potente de pianeta parla di un altro Stato la cosa dovrebbe muovere a una considerazione positiva. Perché, occuparsi di un Paese diverso dal propri, sta a significare che verso di esso c'è una grande attenzione, ma soprattutto una grande considerazione. Tutte e due le ipotesi avrebbero comune un afflato positivo, ma se poi si vanno a leggere le parole pronunciate da Joe Biden sulla situazione politica italiana, maturata dopo le elezioni del 25 settembre, ci si accorge che non ci troviamo davanti ad un riferimento, a qualcosa di generico, ma a ben altro. Perché, come la si voglia interpretare, la presa di posizione di Biden appare come una inequivocabile ingerenza nelle vicende interne dell'Italia che, a meno di nostre dimenticanze, resta uno Stato sovrano.
Biden lancia una stoccata all'Italia
"Avete appena visto cosa è accaduto in Italia in quelle elezioni. Vedrete cosa accadrà nel mondo. La ragione per cui mi preoccupo di dire questo è che non potete essere ottimisti neppure su cosa accadrà qui": ha detto Biden in occasione di un evento di raccolta fondi del partito, nella sede della Democratic Governors Association. Frasi pesanti - comunque messo in riferimento alla situazione politica negli Stati Uniti - che in ogni caso sottolineano l'importanza dell'Italia nel panorama politico europeo, se è vero che tutto quel che vi accade viene analizzato con grande attenzione, considerandolo una antenna sui sentimenti politici che si manifestano nel continente.
È quasi scontato che, se un sommovimento politico della portata di quello che ha determinato la vittoria del centrodestra (e di Giorgia Meloni) in Italia fosse accaduto - ad esempio - in Spagna, la cosa sarebbe stata archiviata come una faccenda che riguarda solo gli spagnoli. Per l'Italia è diverso per una serie di motivi.
Il nostro Paese è una architrave dell'architettura europea e quindi un mutamento di profilo di Roma nei confronti dell'Ue rischia di avere comunque dei contraccolpi, di piccola o grande portata lo decideranno Giorgia Meloni e il suo governo. Ma basta questo a giustificare la sparata di Biden?
Certamente no, perché il sottile ragionamento del presidente americano porta in sè la messa in dubbio della tenuta democratica dell'Italia, cadendo in un pericoloso assioma secondo cui centrodestra significa fascismo. E' chiaro che la presenza, in posizione egemonica, di Fratelli d'Italia nella coalizione, alla luce delle radici sel partito, può indurre a ''cattivi pensieri''. Ma resta indubitabile che, da anni ormai, Giorgia Meloni ribadisce la sua convinta adesione all'Europa e alla Nato, anche se chiede che soprattutto con l'Ue i rapporti siano diversi, considerando quelli attuali troppo penalizzanti per l'Italia.
Quindi il pensiero di Biden è avventato, almeno ad oggi, basandosi su stereotipi che potrebbero essere smentiti (o magari anche confermati, cosa che significherebbe un totale, quanto improbabile ribaltamento delle politiche meloniane degli ultimi anni) , ma che non giustificano certo ''interessarsi'' di cose di casa nostra.
A volere guardare la cosa con un pizzico di spirito positivo, si potrebbe dire che quanto detto da Biden conferma che l'Italia non è, per Washington, un Paese come altri, che quel che matura entro i suoi confini può sempre avere effetti altrove.
Ma è la sola cosa positiva che leggiamo nell'intervento di Joe Biden, sul quale, ma solo sforzandoci, troviamo comunque una scusante: ha parlato a braccio. E quando il presidente americano lo fa, i primi a tremare sono i componenti dello staff della comunicazione della Casa Bianca, consapevoli che Biden ha talvolta un rapporto controverso con il linguaggio e spesso con la logica.