La BCE dovrebbe continuare la stretta monetaria per via di un’inflazione core ancora alta

- di: Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm
 
La pressione inflattiva sull'Eurozona è scesa più rapidamente del previsto: l'inflazione complessiva è scesa al 6,1% contro il 6,3% previsto, mentre la componente core è scesa al 5,3%, contro le previsioni del 5,5%. Il rallentamento del dato principale è stato in gran parte determinato dal calo dei costi dell'energia, anche se è improbabile che questo impedisca alla Banca Centrale Europea di procedere con ulteriori aumenti dei tassi.

La BCE dovrebbe continuare la stretta monetaria per via di un’inflazione core ancora alta

La natura persistente dell'inflazione core potrebbe portare la BCE a protrarre il ciclo di rialzi, già di per sé senza precedenti, con un ulteriore aumento di 25 punti base tra due settimane, nonostante i segnali di rallentamento della crescita e il potenziale aumento delle pressioni sul sistema finanziario.

Sebbene l'inflazione nell'Eurozona continui a essere in calo, è probabile che la BCE voglia cercare di avvicinarsi il più possibile al target del 2%. Al momento l'inasprimento della politica monetaria sta mettendo alla prova la resistenza delle famiglie e delle imprese dei 20 Stati membri, tant’è che mercoledì la BCE ha riconosciuto che questo inasprimento può far emergere una certa vulnerabilità nel sistema finanziario.
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