La cavalcata di Banca Generali, superati tutti i target del piano

- di: Germana Loizzi
 

La trimestrale di Banca Generali rispecchia la previsione che l’Amministratore Delegato e Direttore generale del Gruppo, Gian Maria Mossa, aveva avanzato in occasione della presentazione del bilancio 2018: “Siamo riusciti non solo ad aumentare le dimensioni delle masse e il perimetro dei clienti, ma anche a gettare le basi per un nuovo slancio nella crescita futura”. La prima trimestrale del 2019, infatti, registra una significativa crescita commerciale e reddituale favorita dalla qualità e versatilità di un’offerta che ha consentito ai ‘private banker’ di cogliere le opportunità dalla ripresa dei mercati.

I risultati della Trimestrale
Le masse gestite e amministrate sono salite a 61,1 miliardi di euro (+8%) e i nuovi flussi netti sono stati pari a 1,4 miliardi (il 9,7% delle masse iniziali su base annualizzata). Considerando anche il mese di aprile, la raccolta si avvicina ai 2 miliardi di euro.
Le masse su base pro-forma, ovvero includendo quelle delle società in via di acquisizione (Valeur e Nextam), superano ampiamente i 63 miliardi a fine marzo. L’utile netto è salito del 36% a, 66,6 milioni, realizzando il secondo miglior trimestre di sempre.
“Al risultato – precisa Banca Generali - hanno contribuito i crescenti numeri della attività ricorrenti, maggiormente diversificate nelle fonti di ricavo, e il recupero degli investimenti sui mercati”.
I profitti trimestrali incorporano peraltro un impatto netto positivo pari a 1,7 milioni di euro legato all’applicazione dei nuovi principi contabili Ifrs 15 e Ifrs 16, quest’ultimo entrato in vigore il primo gennaio scorso (regola la rappresentazione di tutte le operazioni di leasing a bilancio).
E proprio l’impatto dell’entrata in vigore di Ifrs 16 lima i ratios patrimoniali, che restano comunque molto elevati, fortemente superiori ai minimi previsti indicati dalle Autorità monetarie, a dimostrazione della grade solidità patrimoniale del Gruppo. Il Cet1 Ratio (il Common tier equity 1 ratio è il maggiore indice di solidità di una banca, esprime in percentuale il rapporto tra capitale ordinario versato - Tier 1 con le attività ponderate per il rischio) passa dal 17,5% del 31 dicembre 2018 al 1,6% del 31 marzo 2019, mentre il Total capital Ratio (Tcr), che rappresenta il rapporto tra il patrimonio di vigilanza della banca e i crediti che ha concesso ai clienti, ponderati per il loro rischio, scende dal 19% del bilancio 2018 al 18% della Trimestrale.
Da evidenziare, sempre in riferimento alla Trimestrale, che la crescita delle masse è stata trainata da un sensibile incremento a livello di depositi e di risparmio amministrato (16,1 miliardi, +22% rispetto al I trimestre 2018, +9% da inizio anno), riflettendo la forte avversione al rischio della clientela negli ultimi 12 mesi. Le soluzioni gestite sono salite a 29 miliardi (+3% rispetto al I trimestre 2018, +6% da inizio anno), mostrando una buona tenuta nell’anno e una netta accelerazione nell’ultimo trimestre sfruttando la ripresa dei mercati finanziari.
Anche le polizze assicurative tradizionali hanno confermato la loro solidità, con masse che hanno raggiunto i 16,0 miliardi (+6% sullo stesso trimestre 2018 e +3,5% da inizio anno).
Altro segnale di grande importanza riguarda le masse sotto consulenza evoluta (Bgpa), che hanno raggiunto i 3 miliardi a fine marzo, con un incremento di 700 milioni nel trimestre e attestandosi al 5% delle masse complessive.
Infine, c’è un indicatore di rilievo che riflette una graduale ripresa di interesse da parte dei clienti per soluzioni di pianificazione finanziaria di medio-lungo periodo: all’interno dell’aumento di 1,411 miliardi della raccolta netta, infatti, 0,6 miliardi derivano da soluzioni gestite e assicurative e0,8 miliardi da conti correnti e risparmio amministrato.

Il bilancio 2018
Va ricordato che il bilancio2018 si era chiuso con un utile netto di 180 milioni di euro, in diminuzione del 12% rispetto all’anno precedente che aveva beneficiato del forte contributo legato all’andamento dei mercati finanziari. Al netto però di queste voci, l’utile netto ricorrente aveva mostrato una crescita del 48% a 128 milioni, a dimostrazione dell’efficacia delle molte iniziative messe in atto per aumentare la sostenibilità dei ricavi e l’efficienza operativa.
Le masse totali si erano attestate a 57,5 miliardi (+3%), che diventano 60 miliardi se si considerano le masse ‘pro forma’, ossia includendo le operazioni di crescita per linee esterne (Valeur, Nextam) che erano state realizzate nell’ultimo trimestre 2018.

L’evoluzione prevista della gestione nei prossimi mesi
Oltre ai ritorni delle iniziative attuate per far crescere la sostenibilità dei ricavi e l’efficienza operativa, l’elemento che caratterizza le previsioni sulla gestione dei prossimi mesi è un certo ottimismo determinato dalla ripresa dei mercati, sull’onda delle rassicurazioni di un continuo supporto dalle banche centrali per i prossimi mesi e da fondamentali economici solidi dall’America e meno critici del previsto in Cina. Questo ha favorito l’attenuarsi della volatilità, consentendo ai risparmiatori di riavvicinarsi alle opportunità di una diversificazione nel risparmio gestito.

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