Assolombarda, Assemblea 2024: l’Impresa che è in noi

- di: Barbara Leone
 
Si è tenuta ieri presso l'Aula Magna dell'Università Bocconi di Milano l'Assemblea 2024 di Assolombarda, intitolata “L’Impresa che è in noi”. L'evento, che ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni e della comunità imprenditoriale di Milano, Monza e Brianza, Pavia e Lodi, è stato aperto dal corto istituzionale “L’impresa che è in noi. Persone. Lavoro. La nostra arte”, un omaggio all’orgoglio industriale e all'innovazione che caratterizza le imprese italiane. Oltre al presidente Alessandro Spada sono intervenuti all’Assemblea Generale il rettore dell’Università Bocconi, Francesco Billari, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. Hanno concluso i lavori il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini.

Assolombarda, Assemblea 2024: l’Impresa che è in noi

Nella sua relazione, il presidente Spada ha posto l'accento sulla necessità di una “nuova” Europa: “Un’Europa del fare, autonoma, che mantenga saldi i suoi pilastri di democrazia liberale, cultura del mercato, welfare. Un continente che non si risparmi mai per rafforzare la sicurezza industriale e la competitività”. Secondo Spada, l'Europa ha perso terreno negli ultimi decenni, passando dal rappresentare oltre il 23% del PIL mondiale nel 1990 al 14% attuale. È quindi essenziale, secondo il presidente, ridefinire una strategia industriale che superi gli ostacoli alla crescita degli ultimi trent'anni. Spada ha poi sottolineato il ruolo cruciale della Lombardia nell’economia europea: “Se considerassimo la Lombardia come un'economia nazionale, sarebbe la decima in Europa per PIL, con 480,6 miliardi di euro nel 2023, superando Paesi come Austria e Finlandia” La regione lombarda rappresenta oltre il 58% del PIL generato dai territori di Assolombarda (Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia), con una crescita del PIL regionale del 6,7% dal 2019 al 2023, superiore a quella di altre grandi economie come Spagna, Francia e Germania. L'export è uno dei punti di forza della Lombardia, con un valore di 163,6 miliardi di euro nel 2023, pari al 26% delle esportazioni italiane. I territori di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia rappresentano da soli il 13% dell'export nazionale. Secondo Spada, “questi dati dimostrano che il nostro modello industriale è fondato su qualità, innovazione e diversificazione dei prodotti”.

Altro tema centrale, il peso della burocrazia sull'economia italiana ed europea. Spada ha ricordato che l'Italia spende ogni anno circa 60 miliardi di euro per la burocrazia, il 3% del PIL, cifra paragonabile alla spesa per la difesa. “Basterebbe utilizzare un quarto di queste risorse per coprire le richieste della NATO”, ha aggiunto il presidente, che ha poi toccato il tema della pressione fiscale, ricordando come dal 2006 l’incidenza del fisco sul PIL italiano sia sistematicamente superiore alla media europea. Pur apprezzando il taglio del cuneo fiscale, ha esortato il Governo a intraprendere una riduzione più decisa della pressione fiscale e a lavorare su una spending review per migliorare l'efficienza della spesa pubblica.

Un altro aspetto critico affrontato da Spada è stato l’impatto della transizione verso l’elettrico nell’industria automobilistica, settore in cui l’Europa rischia di perdere competitività rispetto alla Cina. “Nel 2008, l’Europa produceva quasi il 31% dei veicoli mondiali, mentre la Cina il 13%. Oggi, l'Europa è scesa al 19% e la Cina è salita al 32%”. Secondo Spada, l'approccio di Bruxelles alla transizione energetica è troppo rigido e non tiene conto delle difficoltà pratiche, rischiando di compromettere posti di lavoro e interi settori industriali. Spada ha ribadito l'importanza della sostenibilità per le imprese lombarde, sottolineando che questa non deve essere vista come un vincolo, ma come un vantaggio competitivo. Le imprese del territorio sono all'avanguardia nelle tecnologie di riciclo e rigenerazione, con esempi concreti di innovazione in settori come il recupero di metalli dalle acque reflue e la conversione della plastica in bio-olio. Il presidente ha inoltre evidenziato la necessità di ridurre la dipendenza dell'Europa dalle importazioni di materie prime, ricordando che oltre un terzo dei materiali critici per l'industria europea proviene dalla Cina. Il riciclo e la circolarità sono, secondo Spada, strategie essenziali per affrontare questa sfida.

Un altro tema chiave è stato il confronto tra Europa, Stati Uniti e Cina. Spada ha sottolineato l'importanza di un fondo comune europeo per affrontare la competizione globale e ha richiamato l'attenzione sull'Insufficient Chis Act, che mira a raddoppiare la quota europea nella produzione di semiconduttori entro il 2030. Tuttavia, Spada ha avvertito che gli investimenti dell’UE in questo settore sono insufficienti rispetto a quelli statunitensi e cinesi. L'importanza del nucleare come fonte di energia è stata un altro punto cardine del discorso di Spada, che ha ricordato come il Nord Italia dipenda fortemente dall'energia prodotta localmente. Spada ha sottolineato che il nucleare è fondamentale per garantire una transizione energetica sostenibile, auspicando che il Governo italiano proceda rapidamente verso lo sviluppo di impianti di nuova generazione.

Il presidente ha concluso la sua relazione parlando dei giovani: “Questo territorio, per crescere, per guidare l’Italia e l’Europa, ha bisogno di loro. In Lombardia, il rapporto tra over 65 e la fascia da 15 a 64 anni salirà dall’attuale 37% a quasi il 60% nel 2050. Non ci sono facili soluzioni per affrontare l’inverno demografico. Ma possiamo e dobbiamo fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per attingere dal bacino di giovani e – aggiungo - donne che oggi non provano neanche ad entrare nel mercato del lavoro. Il 9,1% di NEET tra i giovani (15-24 anni) e il tasso di occupazione femminile appena al 61,9% sono condizioni che non possiamo permetterci. Le imprese sono pronte a fare la loro parte, nell’offrire opportunità di crescita professionale per le donne e i giovani. L’Europa, al contempo, deve diventare un terreno fertile per la nascita di tante nuove imprese, oltre che per la crescita di quelle esistenti. In tal senso – ha concluso Spada - chiediamo al Governo di rivedere la barriera all’ingresso nella costituzione d’impresa che prevede, entro due anni dall’iscrizione al registro delle startup innovative, di avere un capitale sociale di almeno 20.000 euro e un dipendente. Questa previsione potrebbe far saltare fino al 70% delle startup”.

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