Autostrade per l'Italia, Aspi replica ad Antistrust dopo multa: "Tariffe giù volontariamente"

- di: Redazione
 
Una multa che ritiene di non meritare (che comunque pagherà, pur impugnandola nelle sedi competenti) e che sembra essere stata decisa non guardando al profilo che l'Azienda ha adottato da tempo, andando incontro all'utenza e sapendo di dovere affrontare un peso economico in virtù della sua determinazione, con l'adozione, unica concessionaria italiana, di azzeramenti o riduzioni di pedaggio, pur in assenza di qualunque vincolo normativo. È molto duro il tenore della risposta di Autostrade per l'Italia alla multa (pari a cinque milioni di euro) che le è stata inflitta dall'Antitrust per scorretta pratica commerciale in relazione all'addebitata mancata riduzione di pedaggi su alcune tratte. La risposta di Aspi è articolata e tocca più punti, tutti meritevoli di attenzione.
Autostrade per l'Italia, si legge in un durissimo comunicato, "è l'unica concessionaria italiana ad aver attuato iniziative di azzeramento o riduzione dei pedaggi, proprio allo scopo di lenire i disagi degli automobilisti in alcune particolari tratte oggetto di cantierizzazione (allora presenti in A10, A7, A12, A26 e in A16 e A14). Tale riduzione - del tutto volontaria, non vigendo alcun vincolo di legge o concessorio in tal senso – ha comportato finora minori introiti per 77 milioni di euro. Come più volte dimostrato all'Authority - nell'ambito del confronto istituzionale di questi mesi durante i quali Aspi ha fornito la più ampia e costruttiva collaborazione - la società ha tempestivamente provveduto a fornire la massima informazione possibile all'utenza sulle agevolazioni introdotte e su percorsi alternativi, attivando tutti i canali e gli strumenti a disposizione, come è facilmente verificabile mediante una semplice ricerca su Internet. La società, dunque, si trova oggi paradossalmente sanzionata dall'Antitrust proprio per aver introdotto per prima agevolazioni tariffarie".

Il secondo punto addotto dall'Antistrust a motivazione della sanzione riguarda due specifici interventi di cantierizzazione che "derivano" - spiega Aspi - "da situazioni assolutamente eccezionali" e che, ad avviso della concessionaria, non giustificano la multa, trattandosi, nel primo caso, in un tratto in Liguria, di interventi che hanno rispettato "dettagliatamente le indicazioni tecniche e di pianificazione dei lavori dettate dall'allora Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti".

Nel secondo caso, che si riferisce alla A16 e alla A14, le "limitazioni di carreggiata furono introdotte nel 2019 da provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria sulle barriere bordo ponte di un numero limitato di viadotti. ASPI presentò prontamente all'Autorità Giudiziaria e al Ministero i progetti di sostituzione delle barriere, con cantierizzazioni che consentissero il regolare transito su due corsie. Tali istanze furono accolte a maggio del 2020 e la società attivò immediatamente i cantieri per la sostituzione". Per quanto attiene le valutazioni tecniche dell'Authority sugli interventi di rete, Aspi sottolinea che "tutte le attività di manutenzione, così come le agevolazioni tariffarie, vengono autorizzate in concerto con il Mims (il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, ndr) e sono finalizzate ad ammodernare la rete autostradale, adeguandola progressivamente ai nuovi standard di settore".

Autostrade per l'Italia coglie quindi l'occasione per ricordare che “sta attuando il proprio Piano di investimenti e manutenzioni con il massimo rispetto e attenzione nei confronti dell'utenza”. A questo proposito, la società ha introdotto nel nuovo Piano Economico Finanziario – di cui si attende l'approvazione – l'importo di 250 milioni di euro proprio per avviare un sistema digitale di "tariffazione dinamica" che, con modalità automatiche, moduli i pedaggi sulla base degli effettivi tempi di percorrenza, correlandoli alla presenza di cantieri. Sulle modalità di gestione di tale modello, mai attuato prima in Italia e la cui entrata in funzione è prevista per il prossimo luglio, Aspi intende confrontarsi preventivamente con il Mims e l'Antitrust, a cui chiederà un'audizione formale.
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