Artemisia, Rubens, Kusama i protagonisti del weekend al museo

- di: Samantha De Martin
 

FOTO: Peter Paul Rubens, Cristo risorto, Installation view, Galleria Borghese | Foto: © A. Novelli © Galleria Borghese

A Bergamo Yayoi Kusama

All’interno di una stanza buia dalle pareti rivestite di specchi e al centro una pozza d'acqua, piccole luci simili a lucciole dirigono lo sguardo verso il soffitto.

Questo spazio apparentemente infinito, senza cima né fondo, che invita al raccoglimento, è il fulcro della mostra che Palazzo della Ragione, a Bergamo, dedica fino al 24 marzo all’artista giapponese  Yayoi Kusama.

Fireflies on the Water, questo il titolo dell’installazione, una delle Infinity Mirror Room più iconiche dell’artista più popolare al mondo, esposta per la prima volta in Italia, proviene dalla collezione permanente del Whitney Museum of American Art di New York.

Questa straordinaria operazione artistica e culturale a cura di Stefano Raimondi accoglie poesie, libri, filmati, documentazioni, creando anche uno spazio di condivisione fisica dell’esperienza vissuta e permettendo di entrare da più punti di vista nell’immaginario della celebre artista giapponese.

Artemisia brilla a Genova

Bambina prodigio, prima donna a essere ammessa nella prestigiosa Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, figura di incredibile coraggio e determinazione, Artemisia Gentileschi è stata la prima pittrice che ha fatto fdella passione per l’arte la sua ragione di vita.

Dopo aver subito una violenza sessuale, all’età di 17 anni, da parte di Agostino Tassi, amico e collega del padre, diventa la protagonista di uno dei primi processi mediatici della storia che segnerà per sempre la sua anima.

A ripercorrere la storia, le opere e il talento della pittrice romana è una mostra prodotta da Arthemisia e allestita fino al 1° aprile a Palazzo Ducale, a Genova.

Curato dallo storico dell’arte Costantino D’Orazio, il percorso, suddiviso in dieci sezioni, presenta oltre 50 capolavori in prestito da importanti istituzioni europee e americane, che permettono di delineare un ritratto preciso della personalità complessa dell’artista tra vicende familiari appassionanti, rivoluzionarie soluzioni artistiche, immagini drammatiche e trionfi femminili.

A Reggio Emilia arrivano i burattini

Il grande teatro della meraviglia va in scena fino al 17 marzo a Palazzo Magnani di Reggio Emilia grazie alla mostra Marionette e Avanguardia. Picasso Depero Klee Sarzi, coordinata da James Bradburne, membro del Comitato Scientifico della Fondazione Palazzo Magnani.

Un colorato percorso per adulti e bambini, che vedrà protagonista un’allegra schiera di puppets porta in scena marionette (manipolate dall’alto) e burattini (manipolati dal basso), dagli esemplari più antichi, come i Pulcinella o gli Arlecchino della Commedia dell’Arte, a quelli di Otello Sarzi, il burattinaio antifascista, reggiano di adozione, realizzati con materiali sperimentali.

Tra i pezzi da non perdere i costumi a grandezza naturale disegnati da Pablo Picasso per Parade, il balletto coreografico che i Ballets russes di Sergej Djaghilev portarono in scena a Parigi nel 1917,  le figure di Oskar Schlemmer, le grandissime sagome ispirate alle marionette di Sophie Taeuber-Arp, le opere dell’artista e illustratore austriaco Richard Teschner che sviluppò l'arte della marionetta a bastone e alcune inedite di Enrico Prampolini.

A Roma arriva Rubens

Fino al 18 febbraio, la Galleria Borghese inaugura la seconda tappa di RUBENS! La nascita di una pittura europea, il progetto realizzato in collaborazione con Fondazione Palazzo Te e Palazzo Ducale di Mantova, che esplora i rapporti tra la cultura italiana e l’Europa attraverso gli occhi del principe della pittura barocca.

Le cinquanta opere provenienti dai più importanti musei al mondo - dal British Museum al Louvre, dal Met alla Morgan Library, al centro della mostra intitolata Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma, a cura di Francesca Cappelletti e Lucia Simonato, evidenziano il contributo straordinario di Rubens, alle soglie del Barocco, a una nuova concezione dell’antico e dei concetti di naturale e di imitazione. Il pubblico è invitato a soffermarsi sulla novità dirompente del suo stile e su come lo studio dei modelli costituisca un’ulteriore possibilità per un nuovo mondo di immagini.

A colpire il visitatore, più di ogni altra cosa, è la capacità del maestro fiammingo di mettere in atto nelle storie quel processo di vivificazione del soggetto molto utilizzato nel ritratto. In questo modo marmi, rilievi ed esempi celebri di pittura rinascimentale escono ravvivati dal suo pennello, come anche le vestigia del mondo antico. Questo processo è particolarmente evidente nella famosa statua dello Spinario che Rubens disegna, a sanguigna, e poi con carboncino rosso, riprendendo la posa da due punti di vista diversi, al punto che il disegno sembra eseguito da un modello vivente invece che da una statua.

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