AI e Digitalizzazione: il roadshow di Piccola Industria e Anitec-Assinform fa tappa ad Ancona

- di: Barbara Bizzarri
 

Tredicesima tappa ad Ancona, con il Comitato Regionale Piccola Industria Confindustria Marche, il Digital Innovation Hub Marche ed EDIH4MARCHE per il ciclo di incontri “Intelligenza artificiale e PMI: esperienze da un futuro presente”, organizzato da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform, in collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub, con la media partnership de L’Imprenditore. Il roadshow, che fino a oggi ha visto la partecipazione di oltre 1100 imprese tra Verona, Bari, Firenze, Caserta, Torino, Cesenatico, Brescia, Genova, Castellanza, Cosenza, Catania e L’Aquila, in due anni ha ormai toccato quasi tutte le regioni italiane, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare le piccole imprese associate a Confindustria sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale. Sono le stesse imprese a raccontare le proprie esperienze e strategie di impiego dell’IA in azienda, grazie alla presentazione di casi concreti e al confronto diretto con i partecipanti.

AI e Digitalizzazione: il roadshow di Piccola Industria e Anitec-Assinform fa tappa ad Ancona

“Negli ultimi mesi tutti gli indicatori economici nazionali e internazionali ci hanno ricordato l’importanza del capitale umano nel processo di digitalizzazione delle nostre imprese” ha dichiarato Giovanni Baroni, Presidente di Piccola Industria Confindustria. “All’effettiva adozione delle tecnologie digitali nelle aziende, in particolare nelle PMI, concorrono in modo rilevante le competenze dei lavoratori e le capacità manageriali. Secondo l’Istat nel 2023 nel nostro Paese solo il 45,9% degli adulti possiede competenze digitali adeguate, oltre un terzo (36,1%) ha competenze insufficienti e il 5,1%, pur essendo utente di Internet, non ha alcuna competenza. Di fronte a uno strumento così potente e pervasivo come l’intelligenza artificiale e a questi numeri dobbiamo quindi allargare il focus: non preoccuparci solo di quante aziende dichiarano di usarla, ma capire come lo fanno e quali sono i rischi di un uso inconsapevole, incontrollato e superficiale”.

L’intelligenza artificiale, di cui si discute da oltre 70 anni, è oggi al centro del dibattito politico-economico. Big data, elevate capacità computazionali e algoritmi più performanti ne permettono un impiego diffuso, capace di incidere nella vita quotidiana di imprese e individui in maniera ancora più profonda rispetto alle innovazioni precedenti. Tuttavia, nonostante le sue potenzialità, l’IA rimane ancora scarsamente utilizzata dalle imprese italiane, in particolare quelle di minori dimensioni: secondo dati Eurostat del 2023, solo il 5% delle imprese con almeno 10 dipendenti ha dichiarato di utilizzare sistemi di Intelligenza artificiale, contro una media dell’8% nell’Unione europea. In particolare, la percentuale di piccole imprese italiane (10-49 dipendenti) si attesta al 4,4%, contro il 24% delle grandi imprese (oltre 250 dipendenti). Un gap da colmare, perché numerose ricerche certificano un crescente divario nell’incremento della produttività dovuto alla digitalizzazione tra le poche imprese di frontiera e le molte più in ritardo. Per quanto riguarda le Marche, dai dati ISTAT emerge che le imprese con almeno un livello base di digitalizzazione sono il 61,3% secondo i nuovi criteri del Digital Intensity Index (DII).

Secondo Anitec-Assinform, l’Associazione che in Confindustria raggruppa le aziende ICT, il mercato digitale nelle Marche nel 2023 ha raggiunto 1,550 miliardi di euro facendo segnare un +0,9% sull’anno precedente, mantenendo la tendenza positiva rispetto al +0,4% del 2022 sul 2021.

Questo incremento riflette l'importanza crescente delle tecnologie digitali nella regione e il supporto delle politiche regionali e nazionali. Secondo il Rapporto Anitec-Assinform "Il Digitale in Italia 2024", il mercato digitale italiano è in continua espansione, con previsioni di crescita che lo porteranno a raggiungere i 91,6 miliardi di euro entro il 2027. All'interno di questo scenario, i Digital Enabler (come l'intelligenza artificiale, cloud, IoT) rappresentano un fattore trainante fondamentale, con un tasso di crescita medio annuo stimato tra il 2023 e il 2027 del +11,1% per raggiugere un valore stimato di 33,3 mld di euro.

L’intelligenza artificiale si pone al centro di un triangolo i cui vertici sono competenze, infrastrutture e tecnologie, intorno ai quali orbitano tanti altri elementi necessari a una corretta implementazione della digitalizzazione. Per poter competere occorre una solida infrastruttura di calcolo e di trasmissione dei dati, competenze digitali di alto livello e di base e tecnologie che rendano il processo sempre più efficiente, rapido e preciso.

Dalle analisi di Anitec-Assinform, in Italia il mercato dell’Intelligenza artificiale nel 2023 ha raggiunto un volume di circa 674 milioni di euro (+55% rispetto al 2022) ed è previsto che raggiunga i 1,992 mld nel 2027, con un tasso di crescita medio annuo del 31,1% (cfr. Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2024”).

L’Intelligenza artificiale, insieme ad altri abilitatori del mercato (Digital Enabler) come ad esempio Cybersecurity, Big Data e Cloud, sarà un elemento di traino straordinario per lo sviluppo del mercato digitale italiano. Nonostante le prospettive positive, in Italia il mercato dell’IA resta meno sviluppato rispetto agli altri Paesi più industrializzati: per questo è fondamentale avere una visione strategica che consenta di accelerare e potenziare gli investimenti delle impreserafforzare le competenze digitali dalla scuola al mondo del lavoro e acquisire maggiore consapevolezza e conoscenza delle potenzialità dell’IA.

Se poi guardiamo ai dati Eurostat relativi alle motivazioni che limitano l’utilizzo dell’IA, le imprese del nostro Paese esprimono meno preoccupazioni della media europea ma il freno maggiore consiste nella carenza di competenze adeguate.

Dai dati emerge che i principali ambiti di utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle aziende italiane sono il supporto al processo decisionale (40,1% delle imprese che utilizzano l’IA) e il text mining (39,3%). Più indietro la generazione di linguaggio naturale (29,4%) e l’utilizzo di IA per robot, droni e veicoli a guida autonoma (17,1%).

È quindi fondamentale approfondire la conoscenza degli strumenti a disposizione e comprendere meglio quale siano le ragioni alla base di uno scarso utilizzo di queste tecnologie.
Il Presidente di Anitec-Assinform Massimo Dal Checco ha così commentato: “Come dimostrano i dati, le Marche registrano un buon dinamismo nel settore ICT e l'IA può essere certamente un fattore di forte accelerazione della trasformazione digitale delle imprese. L'IA è una tecnologia trasversale che si può applicare a tutti i settori dell'economia marchigiana: dal turismo, all’agroalimentare fino alle specializzazioni d’eccellenza come l’industria manifatturiera. I casi di successo nella regione mostrano come le aziende marchigiane stiano iniziando a integrare soluzioni di AI nei loro processi, migliorando l'efficienza operativa e creando nuove opportunità di business. Dobbiamo continuare lungo questa strada, stimolando le imprese a investire nelle nuove tecnologie nella consapevolezza che saranno fondamentali per essere sostenibili e, allo stesso tempo, restare competitivi e crescere.”

“Importante è intensificare gli investimenti delle imprese nella digitalizzazione e nella intelligenza artificiale, accompagnandole con strumenti di supporto come i DIH. Occorre sviluppare anche le competenze digitali delle imprese e dei giovan per affrontare le nuove sfide e creare una regione tecnologicamente ed economicamente forte, capace di innovare nelle tecnologie chiave del futuro.” ha aggiunto il Presidente del Comitato Regionale Piccola Industria Confindustria Marche Paolo Ceci.

 “L’ intelligenza artificiale rappresenta il veicolo di trasformazione delle imprese più importante dei prossimi anni” - ha affermato il Direttore operativo EDIH4Marche Gaetano Ascenzi. “In questo ambito EDI4Marche sta affiancando il tessuto delle aziende marchigiane per gestire e non subire questa trasformazione che è inevitabile e non eludibile. L’AI porta con sé anche il tema della Cyber Security ed è necessario che tutto questo non sia una imposizione o peggio una moda da seguire ma si inquadri in un percorso di crescita del business delle aziende. La nostra azione ha come obiettivo aiutare le imprese a rendere coerenti le scelte tecnologiche con la strategia aziendale attraverso la realizzazione di: digital roadmap personalizzate, Test di tecnologie “prima di acquistarle”, formazione su tutte le tecnologie relative all’ Intelligenza artificiale e alla Cyber security“.

A raccontare le proprie esperienze e le strategie di impiego dell’IA in azienda, sono stati Danilo Pasqualini, Direzione generale di ANTOS, Giovanni Cegna – Business Controller di Sabelli SPA, Alvaro Cesaroni, Presidente SIGMA, Mauro Parrini, Chief operating officer SIMONELLI GROUP, Luca Giulioni, Innovation Manager di Schnell.

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