Affitti brevi, Tar Toscana dichiara decaduta la norma sullo stop nel centro storico di Firenze

- di: Barbara Leone
 

Il Tar Toscana abbatte il blocco degli affitti brevi nell’area UNESCO dichiarando improcedibile il ricorso contro il blocco degli affitti brevi nel centro storico di Firenze. La decisione cancella il divieto imposto dal Comune di Firenze, che proibiva la registrazione di nuovi affitti turistici brevi nel cuore più antico della città. A riferirlo è il portale Immobiliare.it nel sottolineare che questa sentenza rappresenta un punto di svolta nella regolamentazione degli affitti brevi e avrà un effetto un anche sulle future politiche urbanistiche e nella gestione turistica di Firenze. Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) della Toscana, con sentenza 858/2024, ha infatti dichiarato improcedibile il ricorso presentato contro il divieto degli affitti brevi nel centro storico di Firenze.

Affitti brevi, Tar Toscana dichiara decaduta la norma sullo stop nel centro storico di Firenze

La decisione è arrivata in seguito all’approvazione del Piano Operativo del Comune di Firenze, che ha reso obsoleta la variante al regolamento urbanistico che imponeva tali restrizioni. “Debbono ritenersi cessati gli effetti pregiudizievoli prodotti dall’adozione della variante al regolamento urbanistico” ha dichiarato il Tar, riconoscendo le ragioni dei ricorrenti rappresentati dal Codacons. Il Tribunale ha affermato che aderire a tale prospettiva equivarrebbe a permettere un frazionamento artificioso dell’attività di governo del territorio attraverso discipline difformi e distorte misure di salvaguardia originate dalla variante al regolamento urbanistico, ormai non giustificate dalla nuova disciplina del Piano Operativo. Inoltre, il Tar ha ribadito che la pianificazione urbanistica richiede scelte univoche e non tollera la coesistenza di regole contraddittorie. “La composizione di tali regole rimarrebbe affidata a criteri arbitrari e incerti ‘riallineamenti’ futuri,” ha affermato il Tribunale, sottolineando l’importanza di una disciplina chiara e coerente per una gestione efficace del territorio. Questo ha portato il Tar a considerare il ricorso “improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse“.

La sindaca di Firenze, Sara Funaro, ha risposto affermando che la giunta comunale procederà con l’approvazione di una nuova variante per ribadire il divieto agli affitti brevi. Funaro ha sottolineato l’importanza di interventi nazionali per contrastare l’overtourism, ribadendo l’urgenza di misure governative. Palazzo Vecchio ha specificato che la sentenza non annulla la variante, ma rileva un cortocircuito tra i due strumenti urbanistici in vigore. “Una buona notizia: il Tar Toscana si è espresso sulla delibera del Comune di Firenze sul blocco degli affitti turistici brevi e non è arrivata nessuna bocciatura, dunque nessuna dichiarazione di illegittimità”. È quanto scrive, su X, l’europarlamentare Pd ed ex sindaco di Firenze Dario Nardella dopo la sentenza del Tar.

Gli imprenditori del turismo hanno accolto con soddisfazione la sentenza del Tar. Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia, ha dichiarato che la decisione rappresenta una vittoria per gli imprenditori e i cittadini. Fagnoni ha criticato l’ordinanza dell’ex sindaco Nardella, sostenendo che non solo non ha raggiunto l’obiettivo di ridurre i prezzi delle locazioni lunghe, ma ha anche danneggiato i proprietari di seconde case. Marco Celani, presidente di AIGAB (Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi), ha espresso preoccupazione per l’intenzione della sindaca Funaro di perpetuare la linea di Nardella senza un vero confronto con le parti sociali. Celani ha sottolineato l’importanza di leggi chiare e partecipative, auspicando una cooperazione costruttiva con la nuova amministrazione. Airbnb ha considerato positiva la decisione emessa dal Tar per le famiglie di Firenze che desiderano condividere le proprie abitazioni per integrare il bilancio familiare. Consapevoli delle sfide affrontate dai centri storici delle città d’arte come Firenze, Airbnb rinnova la sua disponibilità a collaborare per l’elaborazione di norme efficaci, proponendo un nuovo quadro legislativo di riferimento.

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