Tra architettura e street art. Quattro idee per un weekend con l’arte

- di: Samantha De Martin
 
Nell’anno (e nel weekend) che incorona Bergamo e Brescia capitali della cultura, la Leonessa d’Italia si prepara a sfoderare le ultime novità per appassionati d’arte e visitatori. Da domenica 22 gennaio il Museo di Santa Giulia aprirà la nuova sezione dell’età romana, con un innovativo percorso espositivo, improntato ai più moderni standard di accessibilità. Dall’antica Brixia l’agenda dell’arte si allunga fino a Napoli, dove il complesso monumentale di San Domenico Maggiore celebra l’arte del maestro francese e il suo rapporto con l’Italia. Ecco quattro appuntamenti da non perdere.

“Parola” di Sottsass. Un appuntamento a Milano

“Ettore Sottsass possedeva il dono rarissimo di una scrittura limpida e ricchissima di profonde suggestioni. Distillava con le parole concetti e immagini che ancora oggi arrivano dirette al cuore di chi legge, di chi si lascia condurre – e inevitabilmente incantare – nel suo immaginario intimo di spazi, oggetti e vicende umane”. Il pensiero di Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano, trova riscontro nella mostra Ettore Sottsass. La Parola, a cura di Marco Sammicheli con Barbara Radice e Iskra Grisogono di Studio Sottsass, con l’art direction di Chirstoph Radl.  Il terzo progetto del ciclo espositivo dedicato al celebre architetto e designer, accolto fino al 2 aprile negli spazi di triennale Milano, si concentra sull’uso della parola nella sua produzione. Il percorso riunisce una selezione di oggetti, disegni, scritti e opere inedite a comporre un’antologia visiva e letteraria che rappresenti l’essenza della vena narrativa di Sottsass. Presente sotto molteplici forme, dagli elenchi ai diari, dalle riviste ai manifesti, la parola in Sottsass ha un uso arcaico. La sua scrittura, quasi sempre in stampatello maiuscolo, trasmette un codice espressivo decisamente accessibile. 

A Brescia una nuova sezione per il Museo di Santa Giulia

L’immagine di una “nuova” Brescia, aggiornata sulla base dei più recenti studi e dei risultati emersi da indagini archeologiche urbane, emerge da un nuovo percorso pronto a inaugurare domenica 22 gennaio. Il Museo di Santa Giulia inaugura la nuova sezione relativa all’età romana, con un innovativo itinerario espositivo grazie a un progetto promosso da Fondazione Brescia Musei, Comune di Brescia, Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia. Il nuovo itinerario completa un piano intrapreso nel 2019 con il restauro della statua della Vittoria Alata e la collocazione – con lo spettacolare allestimento a cura dell’architetto Juan Navarro Baldeweg – all’interno del tempio capitolino. Da qui l’esigenza di definire un nuovo allestimento per la sezione dell’età romana, di cui la statua costituiva il baricentro. Questa unificazione ha spinto Fondazione Brescia Musei a dar vita ad una dimensione congiunta dei due siti museali - il Museo di Santa Giulia e Brixia. Parco archeologico di Brescia romana - anche da un punto di vista di una nuova politica di bigliettazione in grado di offrire al visitatore l’opportunità di vedere tutti i reperti utili a comprendere la storia di Brixia legati ai loro contesti di provenienza. Allestita nel grande chiostro rinascimentale, la sezione epigrafica, è stata aggiornata nei contenuti e negli apparati didascalici, mentre un importante approfondimento è dedicato al periodo tardoantico (IV-V secolo d. C.), quando i luoghi di culto pagano vennero abbandonati a favore di quelli di culto cristiano. L’area del Capitolium ha restituito due depositi di oggetti e di opere legati alla vita del tempio con interessanti reperti. Come gli oggetti votivi offerti nelle aule del tempio dai fedeli: rari vetri incisi, gioielli, oggetti rituali, tra cui il prezioso coltello con manico in corno di capriolo, tutti elementi valorizzati dal nuovo allestimento. Il nuovo intervento museale è impreziosito inoltre dall’inserimento di tre installazioni artistiche immersive multimediali, ideate dallo studio artistico interdisciplinare italiano incentrato sulle relazioni tra uomo e macchina, NONE Collective.

A Roma Jorit omaggia Marielle Franco

Questo weekend gli appassionati di street art avranno una nuova tappa da aggiungere all’itinerario romano a caccia di opere d’autore en plein air. Da sabato 14 gennaio il volto di Marielle Franco - l’attivista brasiliana che si è battuta per i diritti umani e dell'ambiente, consigliera comunale di Rio de Janeiro uccisa barbaramente nel 2018 - grandeggia tra i palazzi del Quarticciolo, in via Ugento, a Roma. È stato lo street artist partenopeo Jorit a realizzare il murale la cui inaugurazione segna la chiusura del progetto di LiberaMente “Disegna le tue idee. L'arte non ha sbarre”, vincitore del bando della Regione Lazio Vitamina G, che ha visto, da gennaio 2022, volontari, criminologi e artisti impegnati a coinvolgere in laboratori di arte le giovani donne del carcere di Rebibbia. Il progetto ha visto la realizzazione, in collaborazione con le detenute, di altre due opere all'interno della Casa Circondariale di Rebibbia da parte degli artisti Moby Dick e Barbara Oizmud. È dalle loro riflessioni che Jorit ha tratto ispirazione per la realizzazione del murale all'esterno, a simboleggiare come le idee e il pensiero siano liberi da qualsiasi forma di limitazione. 

Degas: ritorno a Napoli

Fino al 10 aprile il complesso monumentale di San Domenico Maggiore, a pochi passi dal palazzo Pignatelli di Monteleone dove Degas soggiornò nel 1856, celebrerà il maestro francese e il suo stretto rapporto con Napoli nell’ambito di una mostra dal titolo Degas il ritorno a Napoli. Nella sala del Refettorio i visitatori potranno apprezzare cento opere del mastro dove le atmosfere della Napoli di fine Ottocento, attraverso l’analisi del ritratto del nonno Hilaire De Gas, primo importante dipinto realizzato a Napoli dal futuro pittore impressionista, incrociano i temi distintivi dell’arte di Degas. Prostitute, ballerine, cavalli da corsa, café-chantant, al centro di una galleria di disegni, studi preparatori, incisioni tra monotipi, litografie e xilografie, sculture in bronzo, cedono il passo agli aspetti più mondani della vita del pittore, alle frequentazioni con altri artisti, agli anni più tormentati della sua esistenza minata dalla cecità.  Nel percorso - una produzione di Navigare Srl realizzata con il patrocinio del Comune di Napoli e curata da Vincenzo Sanfo - non mancano le opere pittoriche e grafiche di artisti napoletani, come Filippo Palizzi, e di illustri artisti come Domenico Morelli, Frank Boggs, Giuseppe Canova, Édouard Manet, con il prezioso olio su cartoncino Vase de fleure. Completano il percorso le fotografie di scorci del palazzo di famiglia, a Napoli, i ritratti del padre, delle sorelle e del fratello del pittore. Una sezione della mostra sarà dedicata alla passione di Degas per la fotografia, con scatti provenienti dalla Bibliothèque Nationale de France.

Nella foto: Allestimento della mostra Ettore Sottsass. La parola | Foto: © Gianluca Di Ioia
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