PA: funzioni centrali e medici, riprende il dialogo con le parti sociali

 
Prosegue l’impegno del Dipartimento della funzione pubblica per i rinnovi contrattuali del triennio 2019-2021. Il Ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha firmato l’atto di indirizzo per i dirigenti delle Funzioni centrali e ha approvato l’atto per quelli della Sanità.

Il rinnovo per l’area dirigenziale delle Funzioni centrali (Ministeri, Agenzie fiscali ed Enti pubblici non economici) riguarda 4.137 dirigenti e 2.009 professionisti. Quello dell’area Sanità 134.635 dirigenti, di cui circa 120 mila sono medici.

Le trattative con le parti sociali entrano ora nel vivo: l’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, ha convocato i sindacati per i primi giorni di febbraio.

“A fine 2022, questo Governo ha concluso accordi attesi da tempo, con la firma definitiva per il rinnovo di tre contratti nazionali di comparti fondamentali per il Paese come Sanità, Istruzione ed Enti locali. Una accelerazione importante nella conclusione della tornata contrattuale 2019-2021, che ha introdotto benefici economici per circa 2,2 milioni di dipendenti, circa l’85% del personale, con un investimento di 5 miliardi di euro”, ricorda il ministro Zangrillo: “Il dialogo con le parti sociali riprende in questo nuovo anno con ancora maggiore impegno”.

L’11 gennaio sono riprese le trattative per la parte normativa, e una residuale parte economica, del contratto comparto Istruzione e ricerca, che interessa 1,2 milioni di dipendenti, mentre adesso è la volta dei contratti della dirigenza.

Per quanto riguarda l’area delle Funzioni centrali, l’atto di indirizzo offre particolare attenzione ad aspetti quali la formazione, il tema del merito attraverso l’incentivazione della performance organizzativa e individuale, il welfare professionale e la parità di genere.

Per quanto riguarda l’area Sanità, i medici del servizio pubblico riceveranno tutti gli arretrati dovuti. La contingente carenza di personale medico, soprattutto in alcuni ambiti specialistici, e il fenomeno delle dimissioni volontarie determinano la necessità di interventi a livello economico e operativo anche per limitare, per quanto possibile, le esternalizzazioni. L’atto di indirizzo risponde quindi all’esigenza di incentivare l’ingresso nel Servizio sanitario nazionale (SSN) dei giovani e di fidelizzare i professionisti che già vi operano, prevedendo sviluppi di carriera, ma anche una migliore armonizzazione tra lavoro e vita privata.

“Il Governo porrà un’attenzione particolare al comparto utilizzando tutti gli strumenti finanziari possibili per investire risorse in un settore strategico come quello della salute pubblica. Due anni di pandemia ci hanno insegnato tanto, faremo tesoro della criticità emerse non dimenticando l’eccezionalità di una situazione emergenziale a cui non eravamo preparati - conclude il Ministro Zangrillo -. Guardiamo dunque al futuro con senso di responsabilità, per avviare una nuova stagione contrattuale, in un confronto costruttivo con le parti sociali, che tenga conto del particolare momento in cui viviamo”.
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