Mar Rosso, primo Tavolo MIMIT- MAECI sulle conseguenze della crisi per l’economia italiana

 
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, hanno presieduto oggi alla Farnesina la prima riunione del Tavolo sulle conseguenze della crisi nel Mar Rosso per l’economia italiana.

“La sicurezza economica è sempre più l'asset su cui dovrà muoversi la nostra Italia e la nostra Europa, in un contesto globale in cui insistono vari fattori di rischio come conseguenza del conflitto nel Medio Oriente" ha dichiarato il ministro Adolfo Urso. “I valori economici legati alla crisi nel Mar Rosso sono elevatissimi: basti considerare che la rotta marittima attraverso il Canale di Suez è cruciale per le esportazioni del Made in Italy. Ulteriore preoccupazione riguarda il rischio di una diversione del traffico dall’Asia all’Europa, a scapito del sistema portuale italiano e dell'economia ad esso collegata”.

“Il Governo è al fianco delle imprese che operano all’estero, anche nelle situazioni di crisi che richiedono di essere affrontate con un approccio di sistema” ha dichiarato il ministro Tajani. “Ci siamo attivati da subito per il lancio dell’operazione europea Aspides, che sta svolgendo una fondamentale funzione volta a ristabilire la sicurezza e la libertà della navigazione nell’area: faremo di tutto per tutelare il sistema marittimo italiano e il nostro sistema produttivo dalle conseguenze di questa crisi”, ha aggiunto.

Nel corso dell’incontro, cui hanno preso parte rappresentanti delle associazioni di categoria e imprese del settore, è stata presentata un’analisi dell’impatto economico della crisi - a cura di esperti del MIMIT, di SACE e di Cassa Depositi e Prestiti. Erano presenti funzionari della Presidenza del Consiglio dei ministri e di altri Dicasteri (MASAF, MASE, Ministero Politiche del Mare, MIT), dell’Agenzia ICE e di Simest, insieme alle competenti Direzioni Generali del MAECI, che hanno presentato un punto della situazione sull’evoluzione del quadro politico e di sicurezza nell’area.

Prima dell’attuale crisi nel Mar Rosso, i flussi commerciali dell’Italia attraverso il Canale di Suez erano pari a circa 148 miliardi di euro, ovvero il 42,7% del commercio estero via mare del Paese e l’11,9% del totale del nostro commercio estero. Il Governo è al lavoro per scongiurare il rischio che le conseguenze della crisi divengano strutturali e per salvaguardare la centralità del nostro Paese nelle rotte logistiche globali, confermando il nostro ruolo di piattaforma logistica dell’Europa al centro del Mediterraneo. Ciò anche con un’azione di sensibilizzazione dei nostri partner internazionali, in particolare attraverso la Presidenza italiana del G7. In proposito, la riunione di luglio dei Ministri del Commercio del G7 a Reggio Calabria, che sarà presieduta dal Ministro Tajani, servirà anche per affrontare la tematica della resilienza delle catene.
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