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Jeff Bezos a Roma: amore con interessi

- di: Barbara Bizzarri
 
Non accenna a placarsi il pellegrinaggio dei paperoni d’oltreoceano in quel dell’Urbe. Prima Bill Gates, che a ogni viaggio compra un hotel extralusso, ça va sans dire. Poi Elon Musk, magari venuto a controllare di persona la nostra crescita (in termini di infanti, stavolta) zero. Adesso è il turno di Jeff Bezos, patron di Amazon, calato all’hotel de Russie di Roma: cosa bolle nelle tasche dei multimilionari per decidere di arrivare periodicamente all’ombra del Cupolone? Prendete nota, o procacciatori di affari, mentre i soliti beniformati dettagliano e ricamano sul tour romano di Bezos, ufficialmente in luna di miele con la nuova moglie, Lauren Sanchez. 

Dato che il tempo è denaro, come ricorda spesso il più grande di tutti i milionari, e quindi è bene non sprecarne, sembra particolarmente interessante la visita che il magnate ha fatto al Colosseo in compagnia di  Gianluca De Marchi, amministratore delegato di Urban Vision, media company leader nei restauri sponsorizzati, eroe che è riuscito a convogliare ben 130 milioni di euro per finanziare restauri prestigiosi, dal Colonnato di San Pietro agli scavi di Pompei, incentivando e valorizzando i brand che investono saggiamente nella bellezza. All’amena gitarella erano presenti anche Massimo Osanna, direttore generale dei Musei del Ministero della Cultura dal 2020, e Alfonsina Russo, direttrice del Parco Archeologico del Colosseo: ovviamente, visita privata senza turisti sciamanti e sciamannati intorno. Il progetto sembrerebbe goloso: rendere il Colosseo un luogo per eventi fastosi e indimenticabili, sospesi fra passato e futuro. Sul piatto anche una proposta di restauro per i Fori Imperiali, però al momento non è dato sapere di più: le parti si aggiorneranno fra un mese.

La visita di Bezos a Roma: solo piacere o anche affari?

Intanto, non pago dell’esperienza, il numero uno di Amazon è anche stato ospite della Galileo Foundation di John McCaffrey, e ha ricevuto un premio nel corso di un evento esclusivo in Vaticano, il Faith and Philantrophy summit, durante il quale, per la prima volta, si sono riuniti importanti filantropi di cinque religioni diverse e personaggi di spicco fra cui il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato del Papa, e il cardinale Peter Turkson, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze: tutti accomunati dalla mission di ridefinire la filantropia e agire sotto l’egida della propria fede. Per l’occasione, Bezos ha tenuto il discorso di apertura, ringraziando la Chiesa per il dono dell'istruzione e dell'alloggio che ha dato a suo padre quando era un giovane sedicenne immigrato da Cuba, e ha parlato dell'importanza di proteggere il fragile ecosistema della Terra: "La pressione che stiamo esercitando sul nostro mondo naturale non può più essere ignorata.

La Terra è una cosa fragile. L'ho visto in prima persona l'anno scorso, quando ho avuto il privilegio di vedere la nostra casa per la prima volta. Ero stato avvertito che l'esperienza avrebbe cambiato la lente attraverso la quale vedevo il mondo, ma non ero preparato a quanto sarebbe stato vero. Era lo spettacolo più bello che avessi mai visto. Quel momento ha solo approfondito la mia convinzione che dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere questo luogo e preservare la sua bellezza". A proposito di bellezza, pare che il tycoon sia rimasto incantato dalla Cappella Sistina: chissà che la città Eterna non diventi un’oasi per milionari di lusso, calma, voluttà e una nuova dolce vita. La materia prima c’è e, se continua così, ci sarà pure un sacco di spazio. 
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