Influenza: superato il livello epidemico, picco previsto per la fine dell’anno
- di: Redazione
QUARTA ONDATA DI COVID E UN’INFLUENZA STAGIONALE “ANOMALA”
Anche in Italia siamo ormai di fatto entrati nella quarta fase di crescita dei contagi di Covid-19. Una situazione che preoccupa i decisori politici e le autorità sanitarie, visto anche quanto sta avvenendo in altri Paesi europei. Questa nuova ondata sopraggiunge in un momento in cui la vaccinazione è molto estesa, con circa l’87% delle persone vaccinabili che hanno ricevuto due dosi, ma la circolazione continua ad essere molto elevata, anche a causa delle varianti. A metà novembre ci siamo attestati a una media di circa 10-11mila casi diagnosticati al giorno, destinati probabilmente ad aumentare. Questa continua evoluzione della pandemia incide sulla popolazione, sul sistema sanitario e sulla medicina generale. Quest’ultima, infatti, come emerge dal 38° Congresso della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie – SIMG in corso a Firenze, deve rispondere alle esigenze dei pazienti su più fronti, a partire dall’influenza stagionale, che quest’anno si è manifestata in maniera anomala.
“L’influenza stagionale quest’anno è iniziata in 42esima settimana ed è immediatamente balzata sopra il livello epidemico – sottolinea il Prof. Claudio Cricelli, Presidente SIMG – Abitualmente, l’influenza iniziava con pochi casi che crescevano gradualmente. Quest’anno, invece, la curva di crescita si sta mantenendo stabilmente sopra la soglia: questo lascia presumere che, se la curva non andasse a modificarsi, vi sarà un picco anticipato, collocato intorno alla 52esima e la 4 setttimana del 2022 , quindi a cavallo tra Natale e Capodanno e fine Gennaio del 2022. Il susseguirsi dei nuovi casi è sotto gli occhi di tutti i medici di famiglia italiani, che ogni giorno seguono uno schema ricorrente: telefonata, analisi dei sintomi (che spesso sovrapponibili tra le due patologie), percorso diagnostico. Il lavoro è enorme: non si tratta solo di telefonate, perché dietro a ogni contatto c’è la salute di una persona per la quale si avvia un processo di cura e assistenza. Inoltre, Covid e influenza non sono facilmente distinguibili, tanto più che la variante delta ha un’elevata modalità di espressione attraverso le elevate vie respiratorie (raffreddore), quindi simula i sintomi tradizionali dell’influenza e di altre malattie respiratorie. Né quest’anno vi è stato un fenomeno come nel 2020, in cui il virus influenzale è stato arginato dalle misure restrittive messe in atto in gran parte del mondo”.
PREOCCUPA IL SOVRACCARICO DELLA MEDICINA GENERALE
“Questa situazione emergenziale ha nuovamente rilevato i limiti della medicina generale, che oltre a fronteggiare l’emergenza pandemica e le malattie stagionali, deve seguire costantemente i malati cronici, già penalizzati con rallentamenti durante il 2020, senza dimenticare che sono gli stessi medici di famiglia ad essere già impegnati nella campagna vaccinale con le terze dosi, con i vaccini antinfluenzali, con i tamponi, con i green pass. Questa fase evidenza ancora di più come la pandemia gravi sul lavoro della medicina generale” aggiunge il Prof. Cricelli.
LA CAMPAGNA VACCINALE CONTRO L’INFLUENZA
Mentre la terza dose di vaccino contro il Covid inizia a coinvolgere tutta la popolazione over 40 già a partire dal quinto mese dopo la seconda dose, prosegue a ritmi sostenuti anche la campagna vaccinare contro l’influenza, accelerata proprio dall’andamento del virus. “Almeno 14-15 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale sono già state prenotate e in corso di consegna in tutte le Regioni e permettono di coprire la popolazione over 60 e i pazienti fragili – spiegano il Dr Ignazio Grattagliano e il Dr Alessandro Rossi – L’obiettivo di somministrarli tutti sarebbe un successo, con un notevole aumento rispetto a qualche anno fa. Occorre ricordare che è urgente completare quanto prima questa campagna, per l’elevato numero di casi incidenti e perché il picco arriverà presto: vaccinarsi tardi potrebbe comportare il rischio di ammalarsi. Da tenere presente anche che il Medico di Medicina Generale può somministrare entrambi i vaccini, anche se di fatto la doppia vaccinazione in contemporanea contro Covid e influenza avviene raramente”.