Incontro Giorgetti-Lindner: collaborazione costruttiva su dossier internazionali

 
Si è svolto oggi al Mef l’incontro tra i ministri dell’economia e finanze Giancarlo Giorgetti e il tedesco Christian Lindner. Il colloquio, durato oltre due ore, costruttivo e approfondito, si è focalizzato sui temi di attualità economica, interna (le situazioni di entrambi i paesi), internazionale (in particolare la riforma della governance europea) e su alcune sfide comuni (tra le altre, il rinvio dell’adozione del solo elettrico per l’automotive a partire dal 2035).

“Il nostro approccio – dice Giorgetti – si fonda su due pilastri – da una parte una grande attenzione dei conti di finanza pubblica e dall’altra la promozione degli investimenti che non si possono più basare esclusivamente su incentivi statali. E’ necessario trovare un sistema di garanzie interne e internazionali che siano in grado di attrarre investimenti privati”. Proprio su questo punto tra i due ministri è stata trovata un’intesa importante anche in vista delle prossime decisioni a livello europeo. Giorgetti e Lindner hanno approfondito anche la situazione economica interna dei rispettivi Paesi. Giorgetti si è soffermato sulla situazione italiana e sugli sforzi del governo per proteggere conti pubblici e esigenze delle famiglie, ricordando in particolare le nuove regole sul superbonus edilizio ed i limiti alle indicizzazioni delle pensioni decise nell’ultima legge di bilancio. Entrambi concordano che è l’inflazione il vero problema “da affrontare e tenere sotto controllo”.

Nel corso del confronto, franco e realista poiché non sono state nascoste le differenze di visioni su alcuni aspetti del Pnrr e anche del debito pubblico, entrambi concordano sulla necessità di avere una strategia comune. Sulla nuova governance, Giorgetti ha sottolineato la sua cautela: “sono importanti i dettagli che saranno definiti dalla commissione in un secondo momento – ha sottolineato – a cominciare dai regolamenti e dai percorsi che saranno individuati per il risanamento dei singoli Paesi”.

L’invito del titolare di via xx Settembre è a non trascurare i cambiamenti che possono intervenire nei prossimi mesi, “purtroppo la crisi energetica e guerra in Ucraina non si risolveranno in un breve periodo” e dunque “rendono necessari una dose di flessibilità per affrontare le situazioni economiche”. Giorgetti, inoltre, ha sottolineato l’opportunità di fare una riflessione su come considerare le spese: in particolare tutto ciò che viene investito per settori strategici come difesa, transizione ecologica ma anche a sostegno dell’Ucraina non può essere considerato semplicemente debito.

Infine i due si sono confrontati sulla necessità di continuare a sostenere il rinvio dell’addio nel 2035 per i motori a benzina e diesel investendo tutto sul futuro elettrico: “una decisione ideologica – ha ricordato Giorgetti – che non serve né alla nostra economia né fa bene all’ambiente”. Giorgetti, che non volle aderire al Cop 26 di Glasgow durante il governo Draghi, è sempre stato tenace sostenitore della neutralità tecnologica che favorisce la ricerca e disegna un futuro per l’automotive più vicina alla tecnologia e ricerca italiana ed europea.
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