Assotir chiede audizione alla Camera sull’estromissione dei corrieri storici

 
La richiesta di un’audizione di fronte alle Commissioni Attività Produttive della Camera, e incontri con gli esponenti di tutti gli schieramenti politici per spingere le istituzioni a fare chiarezza sulla vertenza BRT. Sono alcune delle iniziative che Assotir intende adottare nelle prossime settimane, e che ha annunciato nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina. “La vicenda di BRT - ha spiegato la presidente Anna Vita Manigrasso, nel corso dell’incontro, - potrebbe essere solo la punta dell’iceberg, anche le altre multinazionali della corrieristica infatti potrebbero aver dato vita a sistemi simili, sfruttando il lavoro dei piccoli operatori a cui affidano i servizi di trasporto”.

Nel corso della conferenza stampa, Assotir ha ricordato che la vicenda scaturisce dalla decisione del Tribunale di Milano di sottoporre BRT a amministrazione giudiziaria. I giudici, dopo aver ricevuto alcune denunce, hanno infatti riscontrato che il Gruppo corrispondeva compensi irrisori ai partner incaricati di gestire le consegne finali. La misura è stata revocata nel marzo 2024, con il Gruppo che ha avviato un percorso di risanamento. BRT, tuttavia, ha deciso di interrompere qualunque rapporto con i vecchi partner. Assotir ha avviato un serrato confronto con il corriere, con l’obiettivo di salvare dal fallimento circa 3mila imprese che danno lavoro a 30mila addetti. “Soni tutti operatori – ha spiegato Claudio Donati, Segretario Generale di Assotir – che hanno sempre operato legittimamente e che questa vicenda l’hanno subita. Nessuno si è arricchito alle spalle di altri”.

Dopo un mese di trattative inconcludenti, Assotir non ha potuto fare altro che prendere atto della volontà di BRT. “Il corriere non ha fornito spiegazioni plausibili sul veto posto alla possibilità delle imprese di aggregarsi in consorzi – ha aggiunto Donati. – Facendo intendere che i magistrati avrebbero vietato di stringere partnership con dei consorzi. In realtà il provvedimento che ha deciso l’amministrazione giudiziaria per BRT non pone alcun veto sui consorzi. Ci sono riferimenti unicamente a determinati contenitori (consorzi, cooperative, srl, etc…) con cui è stato dato vita ai reati rilevati dalla magistratura. ASSOTIR ritiene inaccettabile la posizione di BRT.

“A BRT – ha detto ancora il Segretario Generale di Assotir, - in questo momento chiediamo solamente di consentire a quegli addetti che ancora sono contrattualizzati, di continuare a lavorare a condizioni decorose. Altrimenti, ci muoveremo di conseguenza. Abbiamo intenzione di contattare Geopost, la società che detiene il 74% di BRT e che intende costituire un’economia fondata su principi etici, per chiederle di vigilare sull’operato della controllata italiana. E ancora, daremo vita a una serie di iniziative a carattere locale, a iniziare da Milano e dalla Lombardia– ha concluso Donati. - Per questa area in particolare, stiamo pianificando un fermo delle attività che renderemo noto nei prossimi giorni”.
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