IG Italia - Inflazione USA di dicembre conferma le attese ed evidenzia un rallentamento

- di: Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia
 
Inflazione USA di dicembre conferma le attese ed evidenzia un rallentamento. Vendite sul dollaro

Nel primo pomeriggio, il Bureau of Labour Statistics (BLS) ha pubblicato i dati sull’inflazione relativa al mese di dicembre negli Stati Uniti. Questi hanno mostrato che l’inflazione è risultata in rallentamento rispetto ai mesi precedenti. L’indice dei prezzi al consumo (CPI) ha evidenziato un rialzo del 6,5%, nel mese di dicembre, in linea con le attese del mercato (a novembre la crescita è stata del 7,1% a/a). Su base mensile il CPI è sceso dello 0,1% (aspettative fissate per un dato invariato). L’indice core (ovvero esclusi energetici ed alimentari) ha mostrato una crescita del 5,7% confermando le previsioni del mercato. Su base mensile l’aumento dei prezzi core è stato pari allo 0,3%.

Valutazione, dati in linea con le attese ma che rafforzano ipotesi di una FED meno restrittiva. Confermato un forte rallentamento delle pressioni inflazionistiche, legato soprattutto a un marcato calo dei prezzi degli energetici

I dati di dicembre sull’andamento dei prezzi al consumo confermano un rallentamento delle pressioni inflazionistiche soprattutto legato alla forte flessione dei prezzi degli energetici (-4,5% a/a). I prezzi core rimangono ancora elevati (+5,7% a/a, +0,3% m/m) e lasciano intendere che la Federal Reserve continuerà con una politica di rialzo del costo del denaro ma sarà meno restrittiva rispetto ai mesi precedenti.

Le nostre aspettative sulle prossime mosse della FED sono rafforzate con il dato macroeconomico sull’inflazione di dicembre. Crediamo che il FOMC nella prossima riunione deciderà per un incremento del costo del denaro di “soli” 25 punti base, portando i tassi di riferimento dal range 4,25%-4,50% al nuovo 4,50%-4,75%.

I mercati hanno evidenziato una reazione significativa soprattutto su quello valutario dove abbiamo assistito a una discesa delle quotazioni del dollaro (aumento di probabilità che la FED sarà meno hawkish nel meeting di febbraio). Il cambio eurodollaro è passato da 1,0780 a 1,0820, il dollaro/yen è sceso da 130,50 a 129,80.
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