Giapponese sposa un ologramma: matrimonio già al capolinea?

- di: Barbara Bizzarri
 
Il Paese del Sol Levante da sempre offre un immaginario ricchissimo a noi occidentali stremati dalla noia, in un affascinante tourbillon tra desideri sopiti ed esotismo: la sublime vista dei ciliegi in fiore, paesaggi meravigliosi e, infine, personaggi mitici di anime e manga, ormai ancorati nell’immaginario collettivo, che hanno incantato più di una generazione e con cui tutti noi abbiamo sognato una liaison: chi dice di non aver mai voluto sposare Capitan Harlock, o la conturbante Fujiko di Lupin III, mente sapendo di mentire. Mentre però noi ci limitiamo a fantasticare, c’è chi traduce questo sogno in realtà: i fictosessuali, ossia persone che hanno relazioni con personaggi inventati. Uno di loro, Akihiko Kondo, 39 anni, poche settimane fa ha sposato il suo oggetto del desiderio. La fortunata è la cantante Hatsune Miku, ottimo esempio di vocaloid di successo.Grandi occhi, lunghi capelli blu, è stata generata da un sintetizzatore nel 2007 e la sua popolarità è cresciuta nel tempo fino a farla arrivare a condividere il palco con Lady Gaga.

Protagonista in patria di manga e videogiochi, regina di un impero di gadgets, compare, nella sua versione in panno e con aria giustamente interrogativa, nelle foto dell’album di nozze pubblicato su Instagram. Cerimonia intima, disertata dalla famiglia e alla presenza striminzita di 39 amici virtuali, questo matrimonio “non s’aveva da fare” per gli scandalizzati genitori di Kondo, che comunque non è il primo e non sarà l’ultimo a scambiare voti nuziali con il suo personaggio preferito: “Lei mi ha salvato da un periodo di depressione - ha dichiarato -, perché ero bullizzato sul lavoro. Viviamo insieme da quindici anni e, anche se so che non è reale, adesso sono felice”. Insomma, la classica fiaba a lieto fine, in cui la sposa è pure un personaggio: e invece no. Perché, a distanza, di due settimane, pare che la bella Hatsune si stia “raffreddando”. Ha trovato un altro estimatore più interessante del primo? Macché: semplicemente, Gatebox, il sistema di intelligenza artificiale che permetteva a Kondo di parlare con il suo ologramma e a quest’ultimo di rispondergli (come è accaduto per accettare la proposta di matrimonio, subito seguita da un “però trattami bene”), ha interrotto il servizio e il risultato è che il malcapitato non può più parlare con la moglie: “nonostante il suo silenzio, la amo sempre tantissimo”, rassicura lui, stringendo fra le braccia una delle tante bambole della popstar virtuale che ha sposato. E pensare che c’è chi ha osato sospettare che Kondo avesse impalmato un personaggio fittizio proprio per non farsi rompere le scatole da una moglie in carne e ossa: nulla di più falso, anzi, ha dichiarato di aver ricevuto diversi rifiuti da donne “vere” finché non è comparso un ologramma a rischiarargli l’orizzonte, al modico costo di oltre diecimila euro per attivare il fedifrago Gatebox, che con l’indifferenza tipica delle macchine, adesso si è miserevolmente smorzato lasciando il povero Kondo a soffrire per amore: insomma, inutile provarci, dal ghosting non si salva nessuno. 
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