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Funerale su misura

- di: Barbara Leone
 
Sorrisi, poesie, palloncini colorati e bignè. In sottofondo lo struggente tema d’amore scritto da Ennio Morricone per “Nuovo cinema paradiso. Ed, ovviamente, tante code scodinzolanti e fiumi di bollicine per brindare al treno che va. Me lo immagino così il mio funerale. Perché se c’è una cosa che un po’ invidio agli americani, sono le loro feste di congedo alla Terra. Vi vedo: state facendo i peggio scongiuri. E però l’unica cosa certa della vita è proprio la morte. E allora tanto vale onorarla al meglio. Magari spernacchiandola pure un po’. Direte voi: ma che ci frega, tanto non ci saremo a goderci la festa. Forse sì, forse no. Nessuno è tornato per dircelo. Una cosa, però, ce la possiamo garantire: il funerale dei sogni. Sissignore! Avete letto bene. Perché così come per i matrimoni, anche per le esequie esiste una figura che organizza tutto nei minimi dettagli: il funeral planner. A dire il vero ne ignoravo totalmente l’esistenza, fino a che un giorno non mi sono imbattuta in un video che, tra musiche angeliche e struggenti immagini di nuvole e mare, sponsorizzava “il miglior servizio quando non puoi farne a meno”. Inizialmente pensavo si trattasse di una banalissima agenzia di pompe funebri, con in più giusto la solita mania tutta italiana di anglicizzare ogni parola. E invece no. Non è assolutamente la stessa cosa. Il funeral planner è molto di più d’uno schiattamorto. Perché nel suo caso il morto ancora non c’è. Il funeral planner, infatti, non si interfaccia coi parenti, come fanno invece gli addetti delle pompe funebri. Il suo cliente è il diretto interessato. In poche parole il defunto, ma non ancora defunto. Così come il wedding planner, il funeral planner non fa altro che pianificare l’evento nei minimi dettagli e secondo le indicazioni e i desideri del “festeggiato”. E quindi aiuta il futuro de cuius a scegliere la bara, con tanto di prove perché mai sia stia stretto o scomodo.

Volete pianificare il vostro funerale prima del tempo?

E ancora: il carro funebre, i fiori, la playlist musicale, il rinfresco, la foto e l’epigrafe da mettere sulla lapide, l’outfit (rigorosamente in pendant con la fodera della bara scelta), il luogo, il tipo di funzione e di sepoltura fino ad arrivare agli invitati. E, soprattutto, ai non invitati. La black list: quelli che al nostro funerale non vorremmo mai… manco morti! Un ex fidanzato, la collega che sparla di te col capo, l’amica pettegola, la suocera… La lista, a volte, è  forse pure più lunga di quell’altra. Perché non c’è nulla di più sgradevole della classica uscita “era così una brava persona” detta da chi, fino a ieri, te ne ha dette e fatte di tutti i colori. Ebbene finalmente col funeral planner potremo scongiurare quest’eventualità. Vi pare poco? Come se non bastasse grazie al funeral planner ce ne potremo andare serenamente all’altro mondo, perché sarà tutto pianificato e soprattutto pagato. Ovviamente in anticipo, il che è garanzia di successo. A ben pensarci, però, pianificare un funerale è un atto d’amore verso se stessi ma soprattutto verso chi si ama, come sottolinea la funeral planner bergamasca Lisa Martignetti conosciuta (e seguitissima) su tutti i social come la ragazza dei cimiteri. “In un momento dove non si capisce nulla e c’è tantissima burocrazia - dice -, sapere cosa vuole il defunto aiuta. E poi nella vita abbiamo tutto organizzato, perché deve essere strano pianificare anche il nostro ultimo saluto?”. Non fa una piega. Di sicuro quella del funeral planner è un’attività che non conoscerà mai la fine. A parte quella degli altri. Certo, stare tra confetti e tulle è più allegro che languire tra bare e corone funebri. Ma se la gente può fare a meno di sposarsi, certo non può evitare di schiattare. E poi vuoi mettere che il cliente, al contrario di quello del wedding planner, non telefonerà dopo la cerimonia per lamentarsi dei fiori che non erano del colore giusto o degli invitati che non stavano seduti nei posti concordati?
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