Dinamiche del reddito fisso: analisi e strategie di allocazione

- di: Francesco Castelli, responsabile obbligazionario di BANOR
 
In questo ultimo mese, il mercato obbligazionario ha continuato a mostrare dinamiche divergenti tra i vari segmenti del reddito fisso. Le obbligazioni governative rimangono sotto pressione, con tassi in rialzo e un conseguente impatto negativo sui prezzi. In Europa, i rendimenti delle obbligazioni governative sono aumentati mediamente di circa mezzo punto percentuale.

D'altra parte, il settore del credito ha registrato performance positive, con spread in compressione sia sui corporate bond che sugli high yield (HY). In particolare, gli HY hanno visto una compressione degli spread più marcata: un movimento tipico per emittenti caratterizzati da maggiore leva finanziaria. Questa dinamica ha determinato rendimenti di periodo divergenti per il 2024, con segni negativi sui governativi e stabilità sui corporate bond, dove la componente di rendimento al rialzo è stata compensata da una modesta riduzione degli spread. Gli investimenti ad alto spread, come gli HY e i subordinati bancari, hanno beneficiato di una compensazione degli spread che ha superato l'incremento dei rendimenti.

È importante notare che questa divergenza, con governativi in ribasso e HY in rialzo, è comune nelle fasi di crescita economica e rispecchia le correlazioni storiche, con gli HY non correlati ai governativi ma molto correlati al mercato azionario. Per questo motivo, vista la presenza dei primi segnali di rallentamento, stiamo riducendo l’esposizione agli HY come scelta di asset allocation.

Sul fronte della duration, riteniamo che il peggio sia passato. Attualmente il mercato sconta solo 2-3 ribassi dei tassi entro fine anno, molto meno rispetto alle previsioni di inizio anno. Ciò è coerente con le promesse di BCE e Fed. Di conseguenza, i governativi sembrano oggi prezzati correttamente rispetto alle aspettative di politica monetaria. Pertanto, non esitiamo a mantenere un'esposizione di duration media, con tassi d'interesse interessanti: mediamente superiori al 3% per i governativi e vicini al 4% per i corporate, tassi abbondantemente superiori all'inflazione.

Nel settore corporate continuiamo a preferire i titoli bancari subordinati. Le banche mostrano ottime performance di borsa, grazie a bilanci solidi e capacità inattesa di generare utili. Tuttavia, la valutazione obbligazionaria rimane ancora prudente, con i corporate bancari che pagano tassi più alti rispetto agli industriali a parità di rating. Questa situazione, giustificata durante le crisi finanziarie passate, non è più valida oggi e riteniamo che il premio continuerà a comprimersi, supportando i nostri investimenti.
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